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I tre dati politici del G20

Assenze di Putin e Xi, corridoio India-Golfo-Europa e spaccatura sull'Ucraina

Rocco Cangelosi 11/09/2023

Un momento del G20 di Nuova Delhi Un momento del G20 di Nuova Delhi Si può dire che i dati politici che emergono dal vertice del G20 di Nuova Dehli sono essenzialmente tre. L'assenza di Putin e Xi Jinping, l'intesa sul corridoio economico India-Golfo-Europa, e la dichiarazione strappata all'ultimo minuto sulla guerra in Ucraina.
 
Per quanto riguarda le assenze, abbastanza scontata quella di Putin che non voleva correre rischi di essere arrestato anche se l'India non ha ratificato il protocollo della Cpi. Lula a questo riguardo ha voluto espressamente rassicurare il presidente russo sottolineando che si potrà recare tranquillamente in Brasile per il prossimo G20 che avrà luogo a Rio de Janeiro. Al di là dell'incubo della Corte Penale, Putin teme di lasciare sguarnito il Cremlino in un momento in cui la sua leadership potrebbe essere  messa in discussione. Quanto a Xi Jinping, le ragioni della sua assenza possono essere varie. A partire dalla volontà di ridimensionare la figura di Modi che, forte anche del successo spaziale, si pone come potenza asiatica in competizione con la Cina. A ciò si aggiungano le difficoltà economiche in patria e i malumori crescenti per la disoccupazione giovanile che fanno ritenere al presidente cinese più prudente rimanere in questa congiuntura a Pechino.
 
L'accordo economico sul corridoio treno-nave-treno tra India-Paesi del Golfo-Europa (via Grecia), esso rientra nell'offensiva che Biden sta conducendo per riconquistare il Global South alla causa dell'Occidente in funzione anti Brics e come alternativa alla Via della Seta cinese. In questo quadro rientra anche il tentativo di finalizzare la partecipazione dell'Arabia Saudita agli accordi di Abramo in funzione antiraniana nonostante l'intesa intervenuta per la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Riad e Teheran col patrocinio dalla Cina. Sulla guerra in Ucraina il comunicato finale ha prodotto un testo annacquato rispetto a quello di Bali, che testimonia la spaccatura in seno al G20 sulla condanna della Russia e il sostegno da dare a Kiev. Nonostante tutti gli sforzi degli sherpa, la dichiarazione finale non è andata oltre un appello per giungere alla pace e di appoggio a ogni iniziativa diplomatica intrapresa su questa strada. Viene condannata, è vero, ogni tipo di violenza esercitata sul territorio ucraino, ma senza addossare specifiche responsabilità alla Russia.
 
Scontato il resto delle conclusioni su clima, aiuto allo sviluppo, inclusività,crescita, energia etc. Tante belle parole piene di buone intenzioni che rimandando ai prossimi vertici la loro realizzazione.
TAG: g20
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