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Il nuovo Brics 2.0 e la de-dollarizzazione
Sarà impossibile rinunciare alla valuta americana
Fabrizio Galimberti 06/09/2023

E il Brics 2.0? La recente riunione in Sudafrica, con sei Paesi che si aggiungono ai 5 ‘fondatori’, rappresenta, secondo alcuni, una vittoria per la Cina che si vuole atteggiare a leader del ‘Global South’ – un’espressione, quest’ultima, alquanto strana, dato che i tre Paesi più grossi (Cina, India e Russia) sono tutti saldamente impiantati nell’emisfero boreale. Ben 60 Paesi erano presenti alla riunione dei Brics, e di questi, come detto, sei sono stati invitati: Argentina. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran ed Egitto: questi sei, secondo la Freedom House, sono tutti autocrazie, esclusa l’Argentina. Peggiorando, quindi, il tasso di autocrazia – già non esaltante – nel quintetto originario. Francamente, più che un Gruppo, sembra un’Ammucchiata. L’Indonesia – che copre l’85% della popolazione nel ‘Global South’ geografico – è stata invitata ma ha cortesemente rifiutato. È più interessata a venire a far parte dell’Ocse: un’organizzazione certamente più coesa del Brics 2.0.
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