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Zelensky e la sicurezza in Europa

Il Papa potrà mediare solo sulla restituzione dei bambini ucraini

Rocco Cangelosi 15/05/2023

Zelensky e la sicurezza in Europa  Zelensky e la sicurezza in Europa La visita di Zelenski a Roma, come a Berlino e Parigi, rientra nel giro compiuto in varie capitali europee (oggi è a Londra) per assicurarsi il più ampio sostegno possibile alla vigilia della grande controffensiva che l'esercito ucraino è pronto a sferrare per recuperare i territori occupati. Sostanzialmente il presidente ucraino chiede più armi e una corsia preferenziale per l'adesione all'Ue. Ma non solo. Zelensky vuole sondare anche il terreno per capire fino a che punto può spingere il suo attacco e se le capitali europee sono pronte ad appoggiarlo in un programma di riconquista che comprenda anche la Crimea. Al Papa ha fatto chiaramente capire che non è il momento di parlare di pace e che la mediazione vaticana sarebbe accetta solo per il recupero dei bambini ucraini deportati in Russia.
 
Sembra che le richieste di Zelensky abbiano trovato orecchie attente a Roma, mentre Berlino e Parigi sono apparse molto più prudenti, soprattutto per quanto riguarda gli obbiettivi finali perseguiti dal Governo ucraino e su un'adesione troppo accelerata all'Ue. Poco si è parlato dei futuri assetti della sicurezza in Europa, mentre si continua a parlare di un possibile ingresso dell'Ucraina nella Nato, pur sapendo che condizione imprescindibile per l'avvio di un negoziato di pace è la definizione di uno status neutrale non solo dell'Ucraina, ma anche di Georgia e Moldova. Alcune capitali sembrano voler ignorare che la Russia nel suo complesso, e non il solo Putin, considera un pericolo esistenziale per la sua sopravvivenza come grande potenza un’Ucraina integrata di diritto o di fatto nel sistema di difesa occidentale e non potrà mai accettare di avere missili Nato puntati a 600 chilometri da Mosca.
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