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La Corte suprema tedesca "congela" il Recovery
I giudici di Karlsruhe hanno per ora bloccato la procedura di ratifica del Recovery Plan
Riccardo Perissich 29/03/2021

Come prima reazione, la Corte ha congelato la procedura di ratifica, impedendo al Presidente della repubblica di firmare la decisione. Che succederà? Sono decenni, praticamente dal trattato di Maastricht, che in una serie di decisioni i giudici di Karlsruhe trattano con diffidente ostilità ogni nuovo progresso dell'integrazione, ma non hanno il coraggio di bloccarlo; aggiungono però sistematicamente lacci e lacciuoli con lo scopo di legare un po' più le mani al Governo federale. E' molto difficile fare previsioni. Può darsi che il ricorso sia semplicemente respinto, ma è forse una speranza troppo ottimista. Non si può nemmeno escludere il peggio. Si tratterebbe però di un fatto molto grave perché la misura è stata votata dal Bundestag con una maggioranza bulgara ed equivarrebbe a mettere i giudici contro l'intero Parlamento. E' più probabile che si ripeta la pratica ormai consolidata: aspre critiche, ma senza bloccare.
E' ragionevole chiedersi quanto questo gioco potrà durare nel paese più importante dell'Ue. Prima o poi la diffidente cautela dei giudici potrebbe cessare e la bomba scoppierebbe con conseguenze incalcolabili. La logica dell'esplosione non sarebbe dichiaratamente anti-europea. Consisterebbe nel dichiarare che la condivisione di sovranità ha raggiunto un punto tale per cui i trattati attuali non bastano più; gli europei dovrebbero passare il Rubicone e varare una Costituzione federale che il popolo tedesco dovrebbe poi approvare per referendum. Alcuni federalisti nostrani potrebbero gioire, ma allo stato attuale della politica europea abbandonare il gradualismo un po' pasticcione che abbiamo adottato finora assomiglierebbe a ciò che secondo la saggezza popolare alcune mogli fanno ai mariti per impedir loro di essere infedeli. Meglio tenerci il pasticcio, sperando magari che col tempo il governo tedesco nomini a Karlsruhe giudici meno talebani.
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