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Israele, 4 elezioni e un solo galleggiatore
Netanyahu resta in sella ma fare il governo non sarà semplice
Maria Grazia Enardu 24/03/2021

Cominciano ora le manovre, tocca a Bibi formare un governo, cioè fare finta. Rimane infatti in carica per l'ordinaria amministrazione, il che gli basta. Mentre gioca a poker con la destra, e magari fa avances a un partito arabo, il tempo passa, i suoi processi per corruzione potrebbero subire miracoli, a luglio si elegge un nuovo presidente (che pensierini ci fa Bibi?) e quindi si può rivotare a settembre. Per le seste elezioni occorre comunque aspettare il 2022. Israele sta uscendo bene dal covid ma è troppo concentrato sulle sue vicende, decidere se vuole essere una democrazia o uno stato ebraico. Non vede che il virus ha cambiato il mondo: l'amico Trump è andato ed è arrivato l'amico Biden, l'amica Europa è di cattivo umore e gli amici arabi forse erano meglio da nemici. Urge ridefinire con cura il concetto di amico, tra un'elezione e l'altra.
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