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Il rompicapo di Joe
Si delinea il prossimo governo americano
Maria Grazia Enardu 22/12/2020

Il governo Usa è formato da 25 persone con rango di ministro e sottoposte al vaglio del Senato. La compagine di Trump, numerosa perché molti incarichi hanno avuto vari nomi (dimissioni, licenziamenti, crisi di nervi) era monocolore. Quasi tutti uomini, bianchi, di discendenza nord-europea e Mike Pompeo, al Dipt di Stato, era un meridionale. Poche donne, tra cui un'indiana che dopo due anni all'Onu ha preferito lasciare, un solo nero: era un governo MAGA. Arrivato alla Casa Bianca con un'alleanza variegata di anti-Trump, Joe Biden deve lavorare di fino. Lui è un cattolico, ma oggi non fa notizia, mentre la sua vice Kamala Harris è donna, nera, indiana. Ci sono bianchi tra i ministri, ma non proprio doc, e sono numerosi e pesanti i "non-bianchi", che nella peculiare definizione americana comprendono anche i "latinos". Così un cubano immigrato va all'Immigrazione, un generale nero al Pentagono, un’indiana nativa agli Interni etc. Finora, 9 donne, 11 uomini. Ma nulla ancora sulla Giustizia, nomina oggi pesante, ed altri 4 incarichi. Più una marea di posizioni secondarie, di contrappeso.
Biden cerca un governo che rappresenti la sua visione degli Usa ma anche, ed è più difficile, che riunisca le contrastanti fazioni dei democratici e che passi al Senato, cioè con i voti di alcuni repubblicani. Saranno audizioni molto vivaci, e le domande degli amici possono essere più toste di quelle degli avversari. Ma supponendo che Joe veda approvate le nomine, sarà una foto di gruppo molto diversa dai due governi Obama. Un buon segno ma alla fine conterà altro, la capacità di lavorare insieme, con il Senato (che potrebbe rimanere repubblicano) e pure con la Camera, dove i democratici hanno una sottile maggioranza. Le tensioni interne al partito sono forti come lo è stato lo sforzo di unità, possono lacerare e aprire varchi pericolosi per il 2024. Che con la presidenza Biden è dietro l'angolo. Buon Anno a tutti.
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