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Come indennizzare i balneari?

Lo schema di decreto non favorisce l'innovazione

Alberto Heimler 01/07/2025

Come indennizzare i balneari?   Come indennizzare i balneari? E’ ormai diventata una prassi consolidata che per la Pubblica Amministrazione il valore di un’impresa debba essere calcolato come la somma degli investimenti fissi non ammortizzati da essa detenuti. Che errore! In realtà, il valore di un’impresa dipende dalla sua capacità di generare profitti e questa non è una funzione dei soli investimenti effettuati, ma anche del grado di innovazione. Per esempio, supponiamo che un’impresa investa 100 ma faccia qualcosa a cui nessuno aveva pensato che le rende all’anno non 5, ma 15.  Se un’impresa esterna può appropriarsi di questo profitto aggiuntivo di 10 senza pagare 300, ma 100, le si fa un regalo e, soprattutto, si disincentiva l’innovazione perché, sapendolo prima, l’impresa non si sarebbe proprio sforzata di innovare.
 
La bozza di schema di indennizzo in materia di stabilimenti balneari per rimborsare il concessionario uscente prevede appunto che il rimborso riguardi solo gli investimenti non ammortizzati. Insomma, secondo lo schema di indennizzo, il rimborso di un ristorante affermato (a parità di investimenti e di ammortamenti effettuati) dovrebbe essere uguale a quello di un ristorante senza clientela e pari ai macchinari presenti in cucina, ai tavolini e alla posateria. Anni fa senza entrare nei dettagli avevo proposto, invece, che per gli stabilimenti balneari il rimborso al concessionario uscente fosse comprensivo dell’avviamento, favorendo così l’innovazione, la differenziazione del prodotto e il mantenimento della qualità dei servizi forniti fino alla scadenza della concessione. Continuo a ritenere che dovrebbe essere questa la strada da seguire.
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