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Appello alla Ue: non indebolite il Green Deal
Lettera di 20 esperti e politici europei contro la deriva negazionista
Pia Saraceno 26/06/2025

La lettera, in sei punti, ricorda tra l’altro che: il contrasto del cambiamento climatico è urgente (come recentemente ha calcolato la Climate Policy Initiative i danni provocati dal riscaldamento climatico ammontano a un multiplo del costo di prevenirla); la transizione verso un'economia più sostenibile e giusta non è solo una sfida, ma anche un'opportunità strategica per dare all’Europa maggiore autosufficienza; la dicotomia tra sostenibilità e responsabilità sociale da un lato, ed efficienza e competitività dall'altro, non esiste. Si mette poi in guardia dal procedere all’indebolimento delle norme già approvate, perché l’incertezza disincentiva lo sviluppo di tecnologie e modelli di business adeguati, provocando una corsa al ribasso attraverso riduzione dei costi nel breve con erosione degli standard di benessere e giustizia sociale nel medio e nel lungo termine e disincentivando l’innovazione. E’ un bene che la voce di chi ha creduto nella leadership europea in materia ambientale si stia facendo sentire. E’ forse però troppo facile prevedere che rappresenti un fragile argine alla deriva negazionista, il consenso di una larga parte della popolazione alle politiche climatiche esiste ed esiste la stessa maggioranza che aveva votato il Green Deal. Se la correzione delle politiche europee oramai in atto riuscirà a contenerne il costo, senza rimangiarsi gli obiettivi finali ed intermedi alla decarbonizzazione, puntando a rendere la strumentazione più efficiente meglio pensata e meglio promossa e spiegata, potremo tirare un sospiro di sollievo.
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