Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

Appello alla Ue: non indebolite il Green Deal

Lettera di 20 esperti e politici europei contro la deriva negazionista

Pia Saraceno 26/06/2025

Appello alla Ue: non indebolite il Green Deal Appello alla Ue: non indebolite il Green Deal Si avvicina il momento in cui il recente pacchetto normativo Ue sulla sostenibilità (Omnibus I), volto a semplificare le norme e a rilanciare la competitività dell'economia europea, verrà presentato al Parlamento Europeo per approvazione, come già segnalato su InPiù il 5 giugno scorso. Il rinvio della sua approvazione ha portato ad un ampliamento degli interventi volti ad alleggerire il framework regolatorio a supporto del Green Deal. Considerato già in partenza dalle destre europee, che lo avevano sin dall’inizio osteggiato, tra i motivi principali del disagio sociale e della perdita di competitività dell’industria, è’ stato oggetto di richieste di freno e cancellazione degli obblighi da parte dei settori maggiormente coinvolti. Il timore di passi indietro radicali e dannosi ha indotto un gruppo di 20 tra esperti e politici europei (per l’Italia l’ex ministro Enrico Giovannini), che avevano pensato e costruito negli anni il framework recepito già anche dalle legislazioni nazionali, ad indirizzare alle Istituzioni europee una lettera in cui vengono richiamati alcuni fatti e principi.
 
La lettera, in sei punti, ricorda tra l’altro che: il contrasto del cambiamento climatico è urgente (come recentemente ha calcolato la Climate Policy Initiative i danni provocati dal riscaldamento climatico ammontano a un multiplo del costo di prevenirla);  la transizione verso un'economia più sostenibile e giusta non è solo una sfida, ma anche un'opportunità strategica per dare all’Europa maggiore autosufficienza; la dicotomia tra sostenibilità e responsabilità sociale da un lato, ed efficienza e competitività dall'altro, non esiste. Si mette poi in guardia dal procedere all’indebolimento delle norme già approvate, perché l’incertezza disincentiva lo sviluppo di tecnologie e modelli di business adeguati, provocando una corsa al ribasso attraverso riduzione dei costi nel breve con erosione degli standard di benessere e giustizia sociale nel medio e nel lungo termine e disincentivando l’innovazione. E’ un bene che la voce di chi ha creduto nella leadership europea in materia ambientale si stia facendo sentire. E’ forse però troppo facile prevedere che rappresenti un fragile argine alla deriva negazionista, il consenso di una larga parte della popolazione alle politiche climatiche esiste ed esiste la stessa maggioranza che aveva votato il Green Deal. Se la correzione delle politiche europee oramai in atto riuscirà a contenerne il costo, senza rimangiarsi gli obiettivi finali ed intermedi alla decarbonizzazione, puntando a rendere la strumentazione più efficiente meglio pensata e meglio promossa e spiegata, potremo tirare un sospiro di sollievo.
Altre sull'argomento
Meno male che Merz c'è
Meno male che Merz c'è
L'appello del Cancelliere a Trump: resta con noi
Lo spread e i brindisi da evitare
Lo spread e i brindisi da evitare
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Bruxelles, la leader e le macerie
Bruxelles, la leader e le macerie
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Altro parere
Altro parere
Le politiche green e il nodo dei costi
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.