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Nel 2024 Pil al 4,1 con tassi al 21% e manca la mano d'opera

L'economia di guerra della Russia

Fabrizio Galimberti 27/03/2025

Nel 2024 Pil al 4,1 con tassi al 21% e manca la mano d'opera Nel 2024 Pil al 4,1 con tassi al 21% e manca la mano d'opera La Russia è in un’economia di guerra, nel bene e nel male. Nel bene perché le spese belliche fanno bene all’economia (vedi gli Stati Uniti negli anni della Seconda guerra): nell’anno passato il Pil russo è salito del 4,1%, ben più degli Usa e dell’Europa (ultime stime Ocse). Nel male, perché un’economia che privilegia i cannoni e trascura il burro non è sostenibile. La crescita è stimata per l’anno in corso scendere all’1,3%, e continuare la discesa allo 0,9% nel 2026 (meno che per gli Usa e l’Europa). La Finlandia è un Paese che, più degli altri, ha impellenti ragioni di tener d’occhio la Russia, e un recente rapporto della Banca centrale finlandese ci ricorda che, dopo la contrazione del 2022 (l’anno della sciagurata invasione) il Pil russo è rimbalzato con spese belliche ed export di petrolio, gas e minerali. Ma, da qui in avanti, si faranno sentire la mancanza di lavoratori (molta della forza-lavoro è finita a combattere, e molti vanno all’estero), l’alto costo del danaro (il tasso-guida della Banca centrale è al 21%, e i BTp russi a 10 anni quasi al 15%), e l’inflazione al 10% che erode il potere d’acquisto.
 
Il Cremlino di appresta a ‘privatizzazioni’ – vendere i gioielli di famiglia – per confortare il bilancio pubblico. Anche se il mercato considera che l’acquisizione di partecipazioni di minoranza non è attraente. Poi, c'è – e non da oggi – una forte tensione fra il Governo e la Governatrice Elvira Nabiullina. Le previsioni della Banca centrale russa per l’anno in corso sono in linea con quelle dell’Ocse, e nettamente più basse di quelle ufficiali. E certamente, il tasso-guida del 21% non è bene accetto, sia dal Governo che dalle aziende. E il rublo? Va bene per gli amanti degli sport estremi. All’indomani dell’invasione in Ucraina – da febbraio a marzo 2022 – si era svalutato del 30% circa (sul dollaro). Poi era rimbalzato, con i controlli dei capitali in uscita. Recentemente – dicembre 2024 – si era di nuovo svalutato, a livelli addirittura più bassi di quelli post-invasione. Ma la Nabiullina è corsa ai ripari (tassi a breve al 21%) e il rublo si è rivalutato di un quarto. Ma rimane più debole contro dollaro rispetto al livello pre-invasione di circa il 9%, mentre, sempre rispetto al gennaio 2022, si è apprezzato in senso reale nella stessa misura (cioè, è diventato meno competitivo).
 
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