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Unicredit-BPM, i paradossi di Salvini
Gli interventi politici nei processi di mercato sono fra le ragioni per cui l'industria finanziaria europea vale meno rispetto a quella Usa
Giampaolo Galli 17/12/2024

Un secondo paradosso riguarda il nome: piace che la banca sia “popolare” e “di Milano”. A costo di apparire ingenui, ipotizziamo che questo non sia uno schermo per nascondere altri interessi come si è parecchio fantasticato sulla stampa dei giorni scorsi. Allora è utile ricordare che BPM non è affatto (e per fortuna) una banca popolare, ma dal 1° gennaio 2017 è una società per azioni. Quanto alla parola “Milano”, ricordiamo che Unicredit nasce storicamente a Milano, ha la direzione a Milano e in questa città mantiene un centinaio di sportelli. Infine, Salvini invoca più banche, mentre tutti gli analisti (e anche il recente rapporto Draghi sulla competitività dell’Europa) invocano banche più grandi. E qui si arriva al più grande dei paradossi. Gli interventi a gamba tesa della politica nei processi di mercato sono fra le ragioni per le quali l’industria finanziaria europea ha multipli di mercato azionario infimi rispetto a quella americana. Basti considerare che il valore di mercato di Unicredit è meno di un decimo di quello della prima banca americana (JPMorgan Chase), malgrado che il suo bilancio (total assets) sia circa un quinto. Se si va avanti così, le nostre banche cosiddette “del territorio” saranno facili prede dei colossi USA. Non proprio ciò che auspicherebbe Salvini.
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