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La guerra del concordato
La Lega critica l'invio di 700 mila mail ai contribuenti autonomi
Paolo Mazzanti 09/12/2024
La guerra del concordato
Era prevedibile che il concordato preventivo biennale sarebbe diventato un nuovo casus belli nella maggioranza tra FdI e Fi che vorrebbero ridurre l’Irpef al ceto medio e chiedono i soldi agli autonomi e la Lega che gli autonomi li protegge a oltranza. Così, quando il viceministro Leo (Fdi) ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di inviare lettere (via pec) a 700 mila autonomi per spingerli ad aderire al concordato in scadenza giovedì per raccogliere i soldi che mancano per ridurre l’Irpef (circa 1,2 miliardi, visto che alla prima scadenza del 30 novembre hanno aderito il 10% degli aventi diritto con 1,3 miliardi di gettito), i leghisti sono insorti e hanno accusato Leo di aver inviato missive “intimidatorie” ai poveri contribuenti autonomi.
La stessa accusa è stata avanzata dai commercialisti. E il leghista Gusmeroli (che e’ commercialista) ha rilanciato il suo progetto: invece del concordato, facciamo una nuova rottamazione complessiva per consentire agli autonomi di pagare il dovuto in 10 anni in 120 comode rate mensili. Vedremo che effetti avrà questa offensiva di Lega e commercialisti sui risultati del concordato giovedì prossimo. Leo e’ fiducioso, ma forse e’ un po’ troppo ottimista. Una sola cosa e’ certa: se non arriveranno i 2,5 miliardi necessari, Giorgetti non ridurrà la seconda aliquota Irpef dal 35 al 33% a favore del famoso ceto medio dei lavoratori dipendenti e pensionati. E a causa del taglio delle agevolazioni fiscali, aumentera’ il divario tra dipendenti e pensionati tartassati e autonomi che godono della flat tax al 15%.
La stessa accusa è stata avanzata dai commercialisti. E il leghista Gusmeroli (che e’ commercialista) ha rilanciato il suo progetto: invece del concordato, facciamo una nuova rottamazione complessiva per consentire agli autonomi di pagare il dovuto in 10 anni in 120 comode rate mensili. Vedremo che effetti avrà questa offensiva di Lega e commercialisti sui risultati del concordato giovedì prossimo. Leo e’ fiducioso, ma forse e’ un po’ troppo ottimista. Una sola cosa e’ certa: se non arriveranno i 2,5 miliardi necessari, Giorgetti non ridurrà la seconda aliquota Irpef dal 35 al 33% a favore del famoso ceto medio dei lavoratori dipendenti e pensionati. E a causa del taglio delle agevolazioni fiscali, aumentera’ il divario tra dipendenti e pensionati tartassati e autonomi che godono della flat tax al 15%.
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