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Il Sud tra crescita e desertificazione
Le proposte del Rapporto Svimez 2024
Carlo Borgomeo 06/12/2024
Il Sud tra crescita e desertificazione
Ci sono due modi di leggere il Rapporto Svimez del 2024. Da una parte la tradizionale analisi dell’andamento del Pil, da sempre assunto come principale indicatore del divario Nord-Sud: giocando sui decimali, si può dire che arrivano buone notizie, nel senso che per il secondo anno consecutivo il Sud ha incrementi maggiori rispetto al Centro-Nord. Sulla scorta di questo dato, con enfasi forse un po’ eccessiva, il Presidente del Consiglio Meloni ha affermato che il Sud è, finalmente, la locomotiva dello sviluppo del Paese. Purtroppo, però, la stessa Svimez prevede che questo trend si invertirà nei prossimi anni, per cui non si può immaginare che il divario del Pil sia destinato a ridursi.
L’altra chiave di lettura del Rapporto, certamente più importante perché più strutturale, ci restituisce l’immagine di un Sud condannato alla desertificazione: un fortissimo inverno demografico, un persistente esodo di decine di migliaia di giovani dalle regioni meridionali. Qui è il vero tema. E forse, tra le proposte avanzate dalla Svimez per evitare che i segnali di crescita vengano scoraggiati dalla mancanza di politiche adeguate (decontribuzione, certezza dei finanziamenti ZES, interventi di politiche industriali mirate) andrebbero enfatizzate quelle relative alle condizioni di vita dei cittadini: scuola, sanità, servizi alla persona, housing sociale. Senza investire in questi settori, la desertificazione del Sud sarà inevitabile. E nel deserto non c’è crescita.
L’altra chiave di lettura del Rapporto, certamente più importante perché più strutturale, ci restituisce l’immagine di un Sud condannato alla desertificazione: un fortissimo inverno demografico, un persistente esodo di decine di migliaia di giovani dalle regioni meridionali. Qui è il vero tema. E forse, tra le proposte avanzate dalla Svimez per evitare che i segnali di crescita vengano scoraggiati dalla mancanza di politiche adeguate (decontribuzione, certezza dei finanziamenti ZES, interventi di politiche industriali mirate) andrebbero enfatizzate quelle relative alle condizioni di vita dei cittadini: scuola, sanità, servizi alla persona, housing sociale. Senza investire in questi settori, la desertificazione del Sud sarà inevitabile. E nel deserto non c’è crescita.
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