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Perché cala la disoccupazione
Riduzione della natalità, scolarizzazione, apertura all'estero e terziarizzazione
Innocenzo Cipolletta 06/11/2024
Perché cala la disoccupazione
La disoccupazione in Italia non sembra più essere un grande problema. Il tasso di disoccupazione sta scendendo tendenzialmente ed ora è prossimo al 6%, un tasso basso se confrontato con quello a due cifre di alcuni anni fa. Certo, la disoccupazione resta ancora elevata per il Sud Italia e per le donne, ma anche in questi campi si assiste a un progressivo ridimensionamento. Questa diminuzione è la risultante di alcune tendenze di fondo. Da un lato c’è la riduzione della natalità, che ormai da anni caratterizza il nostro Paese e che sta già determinando una riduzione del numero di giovani che si presentano sul mercato del lavoro.
D’altro lato, l’aumento della scolarizzazione e l’apertura dei mercati europei, ha aumentato le loro ambizioni e lo spazio di ricerca del lavoro per le nuove generazioni che non limitano al proprio Paese o provincia la ricerca del lavoro. Infine, la progressiva terziarizzazione dell’economia porta ad un aumento del contenuto di lavoro per unità di prodotto, cosa comune a tutti i Paesi cosiddetti “industriali” e che implica una riduzione o un rallentamento della produttività. In queste condizioni, spesso le imprese italiane hanno difficoltà a trovare nuova manodopera. Ma spetta loro generare una domanda di lavoro attraente per i giovani, offrendo remunerazioni e valori all’altezza delle nuove aspettative.
D’altro lato, l’aumento della scolarizzazione e l’apertura dei mercati europei, ha aumentato le loro ambizioni e lo spazio di ricerca del lavoro per le nuove generazioni che non limitano al proprio Paese o provincia la ricerca del lavoro. Infine, la progressiva terziarizzazione dell’economia porta ad un aumento del contenuto di lavoro per unità di prodotto, cosa comune a tutti i Paesi cosiddetti “industriali” e che implica una riduzione o un rallentamento della produttività. In queste condizioni, spesso le imprese italiane hanno difficoltà a trovare nuova manodopera. Ma spetta loro generare una domanda di lavoro attraente per i giovani, offrendo remunerazioni e valori all’altezza delle nuove aspettative.
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