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Il “peccato originale” della manovra

Grande delusione per le cifre con la Sanità in agitazione

Paolo Mazzanti 24/10/2024

Il “peccato originale” della manovra Il “peccato originale” della manovra La generale delusione per le cifre della Legge di Bilancio, con i medici e infermieri in agitazione (sciopero annunciato per il 20  novembre) per i pochi soldi alla Sanità, derivano dal peccato originale del 2023, quando il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef furono decise in deficit per un solo anno. Così adesso gran parte delle poche risorse disponibili (anche per il nuovo Patto di stabilita’) si sono dovute impiegare per confermare le misure dell’anno passato che non produrranno nessun beneficio aggiuntivo ai cittadini. Nelle buste paga di gennaio non cambiera’ nulla. Ma questo ci costerà comunque 17 miliardi.
 
E non si capisce su che basi il governo dica che adesso taglio del cuneo e accorpamento aliquote Irpef sono diventate “strutturali”, visto che le coperture per finanziarle non appaiono affatto “strutturali”: i 3,8 miliardi di anticipazioni da banche e assicurazioni andranno restituite dal 2027; i tagli da 7 miliardi in due anni a ministeri ed enti locali non si sa che cosa colpiranno e la prosecuzione del buon andamento del gettito fiscale di quest’anno e’ solo una pia speranza. Restano i nuovi giochi dello “Stato biscazziere“ che lucra sulle illusioni (e sulle ludopatie) di noi cittadini. Tutto lascia capire che anche nei prossimi anni saranno dolori.
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