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Perché l'Istat sottostima il Pil
Le correzione degli ultimi anni sono sempre al rialzo
Innocenzo Cipolletta 25/09/2024
Perché l'Istat sottostima il Pil
L'Istat ha ricalcolato le stime del PIL e ne è risultata una rivalutazione abbastanza cospicua, di oltre il 5%. Di per sé non è una grande notizia, perché i ricalcoli del PIL sono pratica corrente negli istituti di statistica che devono correntemente aggiornare metodi e valutazioni. Quello che risulta peculiare, però, è la direzione delle correzioni nel corso degli anni: sempre al rialzo. In altre parole, l'Istat sottostima continuamente il PIL italiano, che poi è costretta a rivedere al rialzo.
Siamo in presenza di un errore sistematico? Dobbiamo sempre aspettarci una rivalutazione del PIL? Ci sono molte ragioni per pensarlo, posto che i sistemi di rilevazione ancora privilegiano la fabbrica e la famiglia come fonti principali di informazione statistica: due fattori che erano determinanti negli anni del dopoguerra ma che oggi non rappresentano più la sede principale della produzione e la sede privilegiata dei consumi. Sottostimando continuamente il PIL del presente, gli analisti hanno la percezione di un paese che non cresce e con bassa produttività, salvo poi scoprire che non era così vero. Ma intanto il passato è passato e il presente resta sottostimato, continuando a dare l'impressione di un paese in declino, con gran piacere dei catastrofisti di casa nostra.
Siamo in presenza di un errore sistematico? Dobbiamo sempre aspettarci una rivalutazione del PIL? Ci sono molte ragioni per pensarlo, posto che i sistemi di rilevazione ancora privilegiano la fabbrica e la famiglia come fonti principali di informazione statistica: due fattori che erano determinanti negli anni del dopoguerra ma che oggi non rappresentano più la sede principale della produzione e la sede privilegiata dei consumi. Sottostimando continuamente il PIL del presente, gli analisti hanno la percezione di un paese che non cresce e con bassa produttività, salvo poi scoprire che non era così vero. Ma intanto il passato è passato e il presente resta sottostimato, continuando a dare l'impressione di un paese in declino, con gran piacere dei catastrofisti di casa nostra.
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