Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

Il riarmo nuoce due volte all'ambiente

L'industria bellica causa più emissioni e le maggiori spese militari riducono gli investimenti green

Sergio De Nardis 19/07/2024

Il riarmo nuoce due volte all'ambiente Il riarmo nuoce due volte all'ambiente Il panel intergovernativo ONU sul cambiamento climatico, massimo organo in materia, afferma che il mondo dovrà ridurre le emissioni di gas serra del 43%, rispetto al 2019, entro il 2030 per rispettare l’accordo di Parigi. Questo mira a limitare l’incremento delle temperature a +1,5 gradi a fine secolo per evitare il peggioramento - non giungere all'azzeramento - degli impatti disastrosi del cambiamento climatico che abbiamo già preso a sperimentare negli ultimi decenni: frequenti siccità, ondate di caldo, piogge estreme. La quantificazione delle vittime di tali eventi è incerta perché occorrerebbe considerare che il riscaldamento globale uccide molto anche indirettamente, attraverso aumento dei conflitti, aggravamento di malattie croniche, fame, incendi. Non considerando gli effetti indiretti e quindi sottostimando, è stato calcolato che dal 2000 è “sparita” ogni anno, per cause climatiche, la popolazione di una città di media dimensione. Una catastrofe (sottostimata) che, senza interventi, si aggraverà. Ed è chiaro che, superata la frenata delle emissioni indotta dalla pandemia, si è in ritardo sulla tabella di marcia. C’è solo da aggiungere che la prospettiva più cruda riguarda gli altri, quelli delle regioni povere, più di noi, abitanti delle progredite democrazie occidentali che, "seduti" sugli enormi stock di emissioni prodotte nel corso di centinaia di anni, ci interroghiamo sulla sostenibilità economica dei tempi della decarbonizzazione dei nostri sistemi di produzione e consumo.
 
A fronte di tale quadro si devono quindi soppesare le correnti discussioni sul cosiddetto approccio ideologico della Commissione europea alla transizione energetica, sulla salvaguardia delle attività messe a rischio dalle tecnologie green, sulle protezioni da erigere rispetto al dumping cinese di auto elettriche e sulle barriere da interporre agli individui in fuga da devastazioni ambientali, oltre che politiche. Così come è da valutare la decisione della Nato circa l’accelerazione degli investimenti per la difesa dei paesi membri. Gli investimenti in armi sono a elevato impatto di gas serra e sottraggono risorse finanziarie al contrasto del rischio climatico. I ricercatori delle Nazioni Unite evidenziano che le emissioni militari dovrebbero ridursi annualmente del 5% per essere coerenti col target del 2030. La Nato si muove in direzione opposta, causando danno ambientale. L’effettiva realizzazione nei paesi membri dell’obiettivo di una spesa militare del 2% del Pil determinerebbe un incremento di inquinamento di valore pari al Pil russo. E, sempre secondo le Nazioni unite, la spesa militare di tali programmi sarebbe sufficiente a coprire per 7 anni i costi di adattamento climatico dei paesi a basso-medio reddito. Le potenziali implicazioni delle spese pubbliche in armi sono una questione su cui dovrebbero confrontarsi tutti i cittadini, non solo i pacifisti, soprattutto in Europa. Tanto più nella prospettiva di una vittoria di Trump. Se è questa la strada da percorrere, si deve sapere che va in senso opposto alla mitigazione dei disastri ambientali. Quando si osserva che v’è contraddizione nella nuova sacra trinità della politica industriale europea (green/digital/secure) si sta solo usando un eufemismo.        
 
Altre sull'argomento
Una scelta necessaria: investire
Una scelta necessaria: investire
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Servizi e costruzioni reggono il Pil
Servizi e costruzioni reggono il Pil
Ma il piano cui sta lavorando il governo sconta un elevato grado di ...
L'azzardo di Zelensky
L'azzardo di Zelensky
Le prospettive dell'attacco ucraino in Russia
Il Pil salvato dal turismo
Il Pil salvato dal turismo
… un settore da industrializzare
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.