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Landini, il Garante e il diritto di sciopero

La polemica esplosa sull'astensione decisa da Cgil e Uil per venerdì prossimo

Luciano Panzani 14/11/2023

Landini, il Garante e il diritto di sciopero Landini, il Garante e il diritto di sciopero E’ polemica sul contrasto tra le decisioni della Commissione di garanzia per il diritto di sciopero e il segretario della CGIL Landini. Nella sostanza, la Commissione ritiene che lo sciopero dei trasporti proclamato per venerdì prossimo 17 novembre leda i diritti essenziali dei cittadini e Landini contesta le conclusioni della Commissione e nega che possa intervenire in questo caso, trattandosi di sciopero generale. La Commissione è stata istituita dalla legge 146/90, e’ composta da 9 esperti indipendenti nominati dai Presidenti delle Camere e sta in carica sei anni. E’ stata rinnovata quest’anno. La Commissione interviene in vari modi sull’esercizio del diritto di sciopero. Sono previste sanzioni, non temibili, nel caso di inottemperanza ai suoi provvedimenti. Il Presidente del Consiglio o un ministro da lui delegato possono intervenire quando le parti sociali non si adeguino. La legge tutela i servizi pubblici essenziali in caso di sciopero, in relazione ai diritti costituzionalmente tutelati, tra cui la libertà di circolazione dei cittadini. Considera espressamente i trasporti pubblici urbani ed extraurbani, ferroviari, aerei, aeroportuali e marittimi (questi ultimi soltanto per i collegamenti con le isole). Prevede un’unica eccezione in caso di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori. La limita agli interventi sul preavviso minimo dello sciopero e sulla durata. Non distingue tra sciopero settoriale e generale. Con una sua delibera del 2003, successivamente integrata, la Commissione ha previsto una disciplina specifica per gli scioperi generali, non per limitarli come ebbe a dire l’allora presidente della Commissione Antonio Martone, ma per garantirne il miglior svolgimento.
 
Scorrendo le delibere della Commissione sono frequenti gli interventi di limitazione degli scioperi generali, sia quando essi vanno ad incidere su settori già interessati da altri scioperi, sia per tener conto di circostanze specifiche relative ad un determinato ambito territoriale. Non mancano casi in cui i sindacati non hanno rispettato i provvedimenti della Commissione e sono stati sanzionati. Nella decisione sullo sciopero di venerdì, la Commissione ha ritenuto che lo sciopero proclamato da CGIL e UIL non sia uno sciopero generale perché esso esclude numerosi settori, con la conseguenza di essere soggetto ai vincoli stabiliti per tutti gli altri tipi di scioperi. La delibera non si occupa del fatto che lo sciopero sia stato indetto per il venerdì. In conclusione, la Commissione è un organo tecnico, che ha fatto e fa il suo mestiere, in termini ragionevoli. Vi è continuità tra l’operato della Commissione in questa occasione e ciò che è stato deliberato negli anni passati. Il contrasto è dunque tutto politico e non è opportuno che investa organi di garanzia. 
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