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Sciopero, muro contro muro Salvini-Landini

S'infiamma la polemica sulle decisioni di Cgil-Uil

Paolo Mazzanti 14/11/2023

Sciopero, muro contro muro Salvini-Landini Sciopero, muro contro muro Salvini-Landini Salvini: io precetto, venerdì nei trasporti si potrà scioperare dalle 9 alle 13 per 4 ore anziché 8. Landini: decisione gravissima, noi andiamo avanti con lo sciopero generale. Bombardieri: e’ un atto di squadrismo istituzionale.  E’ muro contro muro tra il vicepremier-ministro dei Trasporti e i segretari di Cgil e Uil sullo sciopero generale proclamato, con sprezzo del pericolo, per venerdì 17, dopo la decisione del Garante che ha imposto un limite al blocco dei servizi pubblici, come ha scritto ieri su InPiu’ Luciano Panzani. “Il diritto di sciopero - recita la Costituzione all’articolo 40 - si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”. Ed e’ proprio su queste regole che e’ esplosa la polemica, subito scivolata sul piano inclinato delle invettive politiche. Così Cgil e Uil tuonano che di non terranno conto delle prescrizioni del Garante, affermando che ha subito le indebite pressioni del governo. A sinistra altri vedono in questo “attacco” allo sciopero e al sindacato un nuovo colpo alla Costituzione “nata dalla Resistenza”, che Meloni e la destra vorrebbero smantellare anche col premierato elettivo, facendo, è il caso di dire, di tutta l’erba un fascio.
 
 
Dal canto suo, Salvini ha tuonato subito contro lo sciopero e ha annunciato le precettazioni ancor prima delle decisioni del Garante.  Altri esponenti di maggioranza sostengono che non ha senso uno sciopero contro una manovra (e un governo) che proroga il taglio del cuneo fiscale per i meno abbienti e mentre il Paese sperimenta il record di occupazione: quindi lo sciopero non sarebbe sindacale, ma squisitamente “politico”, un puntello all’opposizione (“Landini e’ il vero segretario del Pd” ha sibilato il capogruppo di Fi Barelli) e servirebbe addirittura a spianare la strada al segretario Cgil verso una candidatura alle europee. Noi ci permettiamo di ricordare sommessamente che il diritto di sciopero e’ un caposaldo della democrazia e della Costituzione e non e’ opportuno che i politici ne contestino le motivazioni, facendo il processo alle intenzioni dei sindacalisti. Ma proprio per questo, lo sciopero va usato con ragionevolezza e misura, soprattutto nei servizi essenziali come i trasporti pubblici, che non colpiscono tanto le aziende, quanto i cittadini piu’ deboli. Purtroppo, proprio ragionevolezza e misura sembrano mancare in questa polemica. Da entrambe le parti.
 
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