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Intelligenza Artificiale, il pragmatismo UE e il catastrofismo di Musk

L'Europa sarà probabilmente la prima a regolamentare questa innovazione

Francesco Delzio 09/11/2023

Intelligenza Artificiale, il pragmatismo UE e il catastrofismo di Musk  Intelligenza Artificiale, il pragmatismo UE e il catastrofismo di Musk Per una volta, la Commissione Europea è arrivata prima (nel mondo). Risale all'aprile 2021 infatti la proposta della Commissione UE di un set di norme sull'Intelligenza Artificiale: ben prima che il tema diventasse fonte di accesi dibattiti in ogni luogo del mondo avanzato, dai Parlamenti ai bar. E’ probabile quindi che sia proprio l’Europa il primo player globale a dotarsi effettivamente di una regolamentazione sull’AI. L’approccio UE è basato sulla classificazione del rischio: i sistemi di intelligenza artificiale utilizzabili nelle diverse applicazioni saranno analizzati e classificati in base al rischio che rappresentano per gli utenti e i diversi livelli di rischio comporteranno una maggiore o minore regolamentazione. L’Obiettivo europeo è approdare alla stesura finale delle nuove norme entro pochi mesi.  Al pragmatismo del legislatore europeo fa da contraltare il catastrofismo diffuso sugli effetti dell’AI, di cui si è fatto interprete Elon Musk nell’ambito dell’AI Safety Summit, la prima conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale che si è svolta la settimana scorsa nella tenuta di Bletchley Park, nei dintorni di Londra, dove scienziati e intelligence britannici decifrarono il codice Enigma dei nazisti. Secondo il patron di Tesla <<siamo di fronte alla forza più distruttiva della storia>> perché <<arriverà un punto in cui non sarà più necessario lavorare, nel senso che potrai lavorare solo per soddisfazione personale, ma l’intelligenza artificiale farà tutto>>, generando la necessità di <<trovare un significato nella vita>>.
 
Se è facile giudicare eccessivi e volutamente “spettacolari” i warning lanciati da Musk, va però riconosciuto al geniale imprenditore sudafricano d’aver contribuito a modificare l’approccio “light” con cui negli anni scorsi la questione AI veniva affrontata dai Governi del mondo anglosassone. Lo dimostra la novità più recente e clamorosa sul tema, il“risveglio” degli Stati Uniti: il 30 ottobre è stato emanato finalmente l’Executive Order sull’AI del Presidente Biden, che richiede (tra le altre garanzie) <<che gli sviluppatori condividano i risultati dei loro test di sicurezza e altre informazioni critiche con il Governo degli Stati Uniti… che si sviluppino standard, strumenti e test per garantire che i sistemi di IA siano sicuri, protetti e affidabili>>. Meglio tardi che mai? 
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