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Se l'Istat non “vede” il Superbonus

Non sono stati rilevati aumenti dei costi di costruzione

Sergio De Nardis 13/09/2023

Se l'Istat non “vede” il Superbonus  Se l'Istat non “vede” il Superbonus I generosi bonus-casa hanno concorso in misura determinante ad accrescere i prezzi nell’edilizia italiana, dai materiali fino alle lavorazioni. Basta guardare gli aumenti dei prezzari regionali per giungere a stimare incrementi di spesa per un dato intervento di ristrutturazione condominiale fino all’80% tra il 2019 e oggi. Tuttavia - se è ancora possibile sollevare qualche punto interrogativo su una questione sempre bollente che sembra fatalmente portare a divaricanti posizioni apodittiche - ci si deve chiedere dove è possibile riscontrare nei dati Istat gli effetti o, almeno, qualche segno di tale incontrollata esplosione rilevata nelle informazioni micro di tipo amministrativo. L’indicatore Istat più completo a cui guardare dovrebbe essere l’indice di prezzo degli investimenti in abitazioni che è una misura generale usata per deflazionare nei conti nazionali questa tipologia di spesa e che, in quanto tale, include i prezzi di materiali e lavorazioni delle ristrutturazioni abitative. Qualunque sia l’arco di tempo preso in considerazione, i rialzi italiani di tale indicatore sono inferiori a quelli dell’area euro.
 
Ad esempio, nel triennio che va dal II trimestre 2020 (appena prima dell’avvio del superbonus) al II trimestre del 2023, l’indice di prezzo degli investimenti edilizi è aumentato in Italia di circa il 12%, di quasi il 35% in Germania, del 21% in Francia e del 24 nell’area euro. L’analista a questo punto dovrebbe porsi delle domande non per difendere posizioni, ma per cercare di capire: c’è qualcosa di grosso che sfugge ai conti nazionali Istat? Oppure, nel deflatore degli investimenti abitativi - che è la misura di sintesi dei prezzi rilevante dal punto di vista macro - le impennate dei materiali sono state più che compensate dalla moderazione di altre componenti (come è stato, ad esempio, per i prezzi delle case)? O, ancora, gli aumenti italiani delle componenti edilizie non sono stati così fuori linea rispetto a quelli di paesi che non hanno avuto super-incentivi (come si evince dai prezzi alla produzione di alcuni prodotti industriali impiegati nell'edilizia)? Per cercare di conciliare le eclatanti informazioni micro con le misure macro più moderate se comparate con i partner europei, non sembra vi siano altre possibilità.
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