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La Bce tra inflazione e recessione

Questa settimana la decisione sull'eventuale aumento dei tassi

Marcello Messori 11/09/2023

Christine Lagarde Christine Lagarde La recessione che incombe sull'euro area dovrebbe spingere la Banca centrale europea (Bce) a interrompere, questa settimana, la lunga sequenza di aumenti nei tassi di interesse di policy che dura dal luglio del 2022. La persistenza di un processo inflazionistico incompatibile con la stabilità dei prezzi suggerisce, però, che tale interruzione non impedirà alla Bce di effettuare almeno un ulteriore rialzo di 25 punti base dei tassi nel corso del prossimo autunno e allontanerà l'inizio della fase di allentamento. Pertanto, la politica monetaria dell'euro area continuerà ad avere un'intonazione restrittiva che inasprirà gli aggiustamenti imposti alle politiche fiscali nazionali e determinerà un quadro pro-ciclico di politica economica.
 
Questa situazione preoccupante potrebbe essere mitigata dall'efficace realizzazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza che sono finanziati dalle risorse europee del "Recovery and Resilience Facility" (Rrf). Il fatto è che i principali beneficiari del Rrf (come l'Italia) stanno incontrando difficoltà nell'uso dei relativi finanziamenti centrali per attuare le transizioni "verde" e digitale. Per giunta, sta diminuendo il complemento degli investimenti privati che sarebbe necessario (e in misura corposa) per il successo di quelle transizioni e che andrebbe sostenuto da risorse nazionali (pubbliche e private). A tale riguardo, vi è un importante aspetto delle restrizioni di politica monetaria che non riguarda i tassi di policy e che, come ha di recente ricordato Alessandro Penati, è stato troppo trascurato: la riduzione della liquidità, immessa dalla Bce nel sistema economico dell'euro area, che sta condizionando i prestiti bancari alle imprese e ridimensionando l'assorbimento bancario dei titoli del debito pubblico nazionale (specie negli Stati membri con i maggiori squilibri di bilancio). Ne risulta che, per evitare l'aggravarsi della recessione e politiche economiche inadeguate alla fase ciclica, l'euro area e - più in generale - l'Unione europea devono rafforzare quella capacità fiscale centrale lanciata in risposta allo shock pandemico. Ancor più che nel 2020, questa è oggi la sfida da vincere.
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