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Se il debito Usa rischia il default
Il ricorrente braccio di ferro Presidente-Congresso sul limite all'indebitamento
Fabrizio Galimberti 17/05/2023

Ma veniamo alle proposte. Alcune semiserie: per esempio, emettere titoli di valore facciale x, con un tasso di interesse del 10%; vedrebbero subito salire di molto il prezzo, ma per il debito conta solo il valore facciale, e gli Usa si finanzierebbero con il sovrapprezzo. La cosa sembra un po’ lambiccata, ma non così divertente come la ‘monetissima’: in America la creazione di moneta metallica da parte della zecca non ha limiti (a differenza dell’Eurozona): e c’è una legge che autorizza il Governo a battere, per commemorazioni varie, monete di platino a corso legale, senza limiti di denominazione. Così, qualche bello spirito (fra cui il premio Nobel Paul Krugman) ha proposto di battere una ‘monetissima’ con valore facciale di un trilione di dollari, depositarla presso la Fed, e poi tirare sul conto per pagare le spese pubbliche senza dover emettere titoli di debito. Sì, sarebbe creazione di moneta a gogò, ma non crea pericoli per l’inflazione, dato che la Fed potrebbe facilmente sterilizzare queste iniezioni di liquidità vendendo parte dei molti trilioni di dollari in titoli pubblici che ha in portafoglio. E poi c’è chi propone di vendere l’oro di Fort Knox…La proposta seria è quella del ricorso di costituzionalità (il XIV° emendamento della Costituzione statuisce che la «validità del debito pubblico degli Stati Uniti... non sarà messa in discussione»); al che Biden dà istruzioni al Tesoro di continuare a emettere titoli per finanziare le spese, dato che non vuole violare la Costituzione. Sì, ci sarebbero corsi e ricorsi, ma è meglio tentare quella via: risolvere il problema una volta per tutte, perorando l’incostituzionalità della ‘strana legge’. Oggi permette ai Repubblicani di ricattare un Presidente dell’altra sponda, ma un domani potrebbe accadere l’inverso: meglio disarmare i ricatti.
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