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Prima il Pnrr, poi il Ponte

Le priorità del Paese per rilanciare la crescita

Riccardo Illy 27/03/2023

Prima il Pnrr, poi il Ponte Prima il Pnrr, poi il Ponte Il ponte sullo stretto di Messina, che aspetta dai tempi di Mussolini di essere realizzato, è troppo importante per essere derubricato con un provvedimento (non) approvato dal Consiglio dei Ministri “salvo intese”. Questa pessima pratica, forse già utilizzata in sordina in precedenza, era giunta agli onori della cronaca durante il primo Governo Conte, quello giallo-verde. Dire che un atto è stato approvato “salvo intese” significa infatti che non è stato approvato; va solo ad allargare la pletora degli strumenti usati dalla politica più in voga, quella degli annunci. L’importanza dell’opera è invece legata soprattutto alla necessità di collegare la rete ferroviaria a alta velocità sul “continente” a quella, peraltro ancora tutta da programmare, della Sicilia. Senza il ponte, l’alta velocità fino a Reggio Calabria non ha nessun senso e, se mai costruita, sarà solo fonte di colossali perdite per le Fs. Infatti Reggio non dispone di un bacino di utenza tale da generare un traffico di passeggeri tale da rendere economico il collegamento ad alta velocità. Solo sommando i passeggeri siciliani si può raggiungere l’economicità; ma è impensabile che questi prendano il treno sull’isola per attraversare lo stretto in traghetto e infine salire su un Frecciarossa o un Italo in Calabria. I passeggeri continueranno più semplicemente a prendere l’aereo. L’esempio usato dal Governatore della Banca d’Italia Visco e dal Commissario europeo Gentiloni per esortare il Governo a un maggiore impegno sulla realizzazione del PNRR non è forse dei migliori. Nel senso che il ponte sullo Stretto è necessario per integrare davvero la Sicilia nel resto del paese e meriterebbe un reale impegno del Governo, non un provvedimento “salvo intese”. E’ un’opera importante ma non, visto che aspetta da quasi un secolo, urgente.
 
Realizzare le opere e le riforme del PNRR è invece, a meno di improbabili proroghe della UE, sia urgente sia importante. Urgente perché i ritardi determinerebbero il congelamento del pagamento delle prossime tranche dei finanziamenti. Importante perché l’insieme delle riforme e degli investimenti rappresentano l’ultima spiaggia per far uscire l’Italia dalle sabbie mobili della stagnazione economica che la caratterizza da decenni. Rappresenta anche l’unica speranza di ridurre il rapporto debito/PIL, aumentando significativamente il secondo. C’è da sperare quindi che il Governo concentri tutte le sue energie sulla realizzazione del PNRR per dedicarsi in seguito seriamente, superata l’urgenza, all’importante progetto del ponte di Messina.
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