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L'elettrificazione secondo Terna

Decarbonizzazione senza effetti sul Pil

Pia Saraceno 23/03/2023

L'elettrificazione secondo Terna   L'elettrificazione secondo Terna Il nuovo piano di Terna disegna il suo ruolo nel processo di elettrificazione per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% nel 2030 e di piena decarbonizzazione nel 2050. Rispetto ai piani precedenti deve accelerare i rinforzi di rete per consentire alle energie rinnovabili (la cui localizzazione migliore è al sud), di servire i fabbisogni lungo tutta la penisola. Le rinnovabili dovrebbero coprire nel 2030 il 65% del fabbisogno e nel 2040 il 78%. L’elettrificazione implica che la maggiore capacità di rinnovabili allacciata alla rete sostituisca i combustibili fossili (nei trasporti, nei processi produttivi industriali, nei consumi domestici ecc.) e alimenti la produzione di idrogeno. Il piano di Terna, con maggiori investimenti e tecnologie all’avanguardia (Hypergrid) assume inevitabilmente scenari di crescita della propria domanda alternativi e condizionati dal percorso di trasformazione dell’economia.  Facendo riferimento al documento sugli scenari elaborato con Snam, Terna assume che l’accelerazione nella transizione non comporti alcun beneficio alla crescita del Pil ne’ nel medio (fino al 2030) né nel lungo termine (2040), che resterebbe debole: dall’1,1 allo 0,3%. Quindi nessun effetto leva dai maggiori investimenti e dall’innovazione che essi comportano, ne’ alcun costo per danni ambientali e fisici In caso di rinvii, come suggeriscono Fmi, Bce, Ue, oltre che il nostro Ministero dell’Economia. Un maggior coordinamento tra ipotesi, modelli di riferimento ecc. da parte di istituzioni ed imprese pubbliche aiuterebbe e rassicurerebbe il consumatore chiamato a remunerare con maggiori tariffe di rete i maggiori investimenti.
 
Una seconda osservazione: per Terna saranno soprattutto il civile (pompe di calore) ed i trasporti (auto elettriche) a farci raggiungere nel 2030 l’obiettivo. La domanda civile dovrebbe aumentare fino al 2030 del 10% nel primo decennio e quella per trasporti quasi triplicare entro il 2030, per poi raddoppiare nel decennio successivo. Una dinamica compatibile col superamento delle vetture con motore endotermico entro il 2035. Per Terna significa anche investimenti su un’efficiente rete di ricarica, previsti nel piano. Resta da vedere quanto potrebbe incidere il freno messo dall’Italia alla direttiva europea sullo sviluppo indicato da Terna. Resta il fatto che i messaggi contradditori sono il principale freno ad una transizione ordinata ed alle sue promesse di effetti positivi sullo sviluppo.
 
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