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Unione bancaria contro le crisi

Solo così l'Area euro potrà tutelare appieno il sistema finanziario

Marcello Messori 17/03/2023

Unione bancaria contro le crisi  Unione bancaria contro le crisi Le vicende delle banche statunitensi, legate alle società tecnologiche di Silicon Valley, e quella della banca elvetica Credit Suisse derivano, all’apparenza, da cause diverse. Le prime sono imputabili a un modello di attività troppo concentrato su passività a costi di mercato e molto liquide (ossia depositi remunerati di ingente ammontare e facenti capo a pochi detentori) e su attività a lungo termine (titoli pubblici statunitensi); la seconda è dovuta a pesanti inefficienze manageriali, sfociate in una serie di investimenti finanziari troppo rischiosi e mal selezionati, che hanno determinato perdite persistenti nel tempo. Eppure, l’innesco delle due crisi è stato comune: la caduta di fiducia da parte di quote crescenti di clienti che ha indotto massicci deflussi di fondi monetari e finanziari e che ha portato a crisi di insolvenza e a conseguenti esigenze di immediata ricapitalizzazione non coperte né dai vecchi e nuovi azionisti né da una domanda di mercato. Questi fattori comuni sottolineano, una volta di più, che i settori bancari e finanziari internazionali sono così vulnerabili al contagio da essere esposti a svariate forme di ‘corsa agli sportelli’ e di crisi di insolvenza in grado di colpire, dapprima, i punti di fragilità e di propagarsi, poi, al resto del sistema.
 
Nei casi in esame, gli interventi effettuati dai (non impeccabili) regolatori statunitensi e dalla Banca centrale svizzera saranno forse in grado di evitare ulteriori incendi. Inoltre, il maggior rigore dei regolatori europei e la solidità della capitalizzazione bancaria media nell’area dell’euro (AE) assicurano buone protezioni. Resta il fatto che gli attuali problemi fanno anche emergere una fragilità strutturale dell’AE imputabile all’incompletezza dell’Unione bancaria. La mancanza di un fondo accentrato di garanzia dei depositi e l’inutilizzabilità dei processi europei di risoluzione addossano al meccanismo unico di vigilanza, attribuito alla Bce, l’intero onere di perseguire la stabilità del settore bancario. Tale onere tende, però, a entrare in tensione con l’obiettivo della stabilità dei prezzi, che vincola la politica monetaria della Bce. Pertanto, così come il controllo dell’inflazione sollecita politiche fiscali che non lascino sola la politica monetaria, la stabilità bancaria impone che il supervisore europeo sia aiutato da un efficace completamento dell’Unione bancaria.
 
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