Sgarbi deluso dal Consiglio lombardo

Sgarbi deluso dal Consiglio lombardo E’ un vero peripatetico delle istituzioni l’on. Vittorio Sgarbi, critico d’arte e sottosegretario alla Cultura ma anche sindaco di Sutri, prosindaco di Urbino, assessore alla Bellezza di Viterbo, nonché presidente della Fondazione Ferrara Arte, del museo Mart di Trento, del museo Mag di Riva del Garda, della Gypsotheca di Canova e commissario per le Arti di Codogno. L’insaziabile critico d’arte, ingordo di quadri, sculture e cariche pubbliche, era però insoddisfatto.
 
Gli mancava qualcosa: così si è candidato ed e’ stato eletto anche consigliere regionale della Lombardia con l’obbiettivo di diventare assessore alla Cultura. Ma non ce l’ha fatta, perche’ sulla sua strada ha trovato la coriacea Licia Ronzulli che si e’ messa di traverso, nonostante Vittorio avesse l’assenso di Berlusconi (“Vieni in Lombardia che ci divertiamo” pare gli abbia detto) e del presidente della Regione Fontana. Cosi’ lo Sgarbi nazionale e’ rimasto consigliere semplice. E non l’ha presa bene:“Dal punto di vista della sensazione a pelle - ha detto ieri a margine della prima riunione al Pirellone - il Consiglio regionale e’ una cosa vuota. Forse non rimarrò qui, perche’ mi sentirei inutile”. Che e’ un po’ la versione “sgarbata” e lombarda  dell’apologo della volpe e l’uva.

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