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Facile parlar male del superbonus
Ma è servito per riattivare la crescita
Sergio De Nardis 03/03/2023

Eppure non è così. Se l’economia non cresce per debolezza della domanda privata e se la politica monetaria è impotente - questo è stato il contesto italiano per 15 anni - è la spesa pubblica in deficit che bisognerebbe attivare per evitare inutili sprechi di risorse produttive che hanno conseguenze negative anche sul potenziale. Nelle condizioni dell’ultimo quindicennio la priorità non era dunque il lungo periodo, ma il ciclo, vale a dire il breve periodo che si è rivelato lunghissimo. I vincoli formali (regole) ed effettivi (mercati) alla finanza pubblica hanno impedito di usare in modo adeguato tale strumento a sostegno della domanda. Con la pandemia e il susseguente shock energetico, i vincoli in un modo o nell’altro sono venuti meno ed è stata la spesa pubblica corrente, più di quella in investimenti, frenata da inefficienze operative, a salvaguardare prima e a sostenere poi l’economia. La ripresa a pieno ritmo, favorita da simili interventi, sta avendo effetti benefici anche sul potenziale, dove, in tal senso, si può trovare qualche traccia perfino del costoso, perverso e inefficace superbonus. Se dunque si deve proprio parlare di sbornia, dovremmo essere costretti anche a rivalutare i benefici dell’alcol.
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