-
Consob, quanto ci costi!
-
Calenda e la delega fiscale
-
Prima il Pnrr, poi il Ponte
-
L'elettrificazione secondo Terna
-
La strana sorte del salario minimo
-
Riforma fiscale “ad personas”
-
In frantumi le regole sulle crisi bancarie
-
Contundente
-
Le mosse della Fed dopo il fallimento Svb
-
Banche, titoli di Stato e buoi
-
Bisogna saper spendere
-
L'agenzia delle Entrate e il contrasto all'evasione
-
E' diventata un Risiko la partita sulla rete Tim
-
Unione bancaria contro le crisi
-
La Bce alza i tassi (come previsto)
Gli stipendi degli insegnanti
Le polemiche sulla proposta (rimangiata) del ministro Valditara
Riccardo Illy 30/01/2023

Resta il fatto che tutte le retribuzioni nette italiane, anche per il peso degli oneri sociali (assieme a quelli francesi i più alti al mondo) sono troppo basse. Ciò che penalizza i consumi interni e ci obbliga a crescere, quando ci riusciamo, con l’export. Tornando agli insegnanti, viene subito da chiedersi perché quanto vale per loro non debba valere anche per altri dipendenti pubblici, a esempio quelli comunali o quelli ospedalieri, le cui retribuzioni sono del pari miserrime e inferiori a quelle del privato. Anche se il rovescio della medaglia è l’assoluta sicurezza del posto di lavoro. Non si conosce infatti un ente pubblico italiano che sia fallito e che abbia conseguentemente dovuto licenziare i suoi dipendenti. Il problema degli insegnanti è aggravato dal fatto che ai concorsi più del 50% dei candidati proviene dal Sud, che pesa solo per il 33,8% degli abitanti. Per un insegnante fuori sede il maggiore costo della vita delle grandi città del nord diventa davvero insostenibile. Inoltre il loro ruolo è fondamentale per lo sviluppo sociale e economico del paese. Non che il ruolo di medici e infermieri sia meno importante, anche se sotto aspetti diversi. Un modo per uscirne sarebbe quello di introdurre premialità sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici legate alla produttività, come nelle imprese; ciò richiederebbe la valutazione individuale delle prestazioni dei dipendenti pubblici. Anche degli insegnanti, come da anni sostiene il prof. Angelo Panebianco. Misura che in teoria esiste già in diverse pubbliche amministrazioni ma che i sindacati, più o meno apertamente, avversano; riuscendo a annacquarne l’efficacia. Anche un’ indennità per i dipendenti pubblici che lavorano nelle città a più alto costo della vita potrebbe sembrare una soluzione; ma oltre ai problemi finanziari e al rischio di far entrare quelle città nella spirale prezzi/salari si tratta di una soluzione sulla quale sarebbe difficilissimo raggiungere un accordo con i rappresentanti dei lavoratori. Certo è che la soluzione al problema, di cui nessuno nega l’esistenza, non si troverà con sparate televisive ma richiederà un approfondito e creativo studio, oltre a un accordo sociale basato su un grande e duraturo impegno. Come quello delle intercettazioni telefoniche, anche il problema delle retribuzioni degli insegnanti è un problema di quasi impossibile soluzione; altrimenti altri governi, ancor più attenti ai lavoratori, lo avrebbero già risolto nel passato.
Altre sull'argomento

Violenze studentesche e omissioni di Radio Uno
Le polemiche a Firenze sulla nascita del fascismo
Le polemiche a Firenze sulla nascita del fascismo

L'attacco all'Occidente
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani

Altro parere
Attenti ai simboli
Attenti ai simboli

I numeri (e le preoccupazioni) sullo stato della giustizia
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Pubblica un commento