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Stefano Micossi 26/01/2023

Quanto alle concessioni demaniali, 30 mila concessionari di spiagge a canoni irrisori protestano contro il mantenimento degli impegni europei che prevedono che le concessioni vengano periodicamente messe a gara. Su questo, il vero oggetto del contendere è la fissazione del valore di offerta sul mercato delle concessioni. Se troppo alto, nessuno si presenterà a comperare; se troppo basso, i concessionari attuali si sentiranno espropriati. Seguendo un suggerimento del Prof. Heimler, avevo già proposto un metodo che esime il governo dallo scegliere, disinnescando la contesa. Il metodo è questo: si faccia dichiarare dal concessionario quanto vuole per cedere la sua concessione; su questo valore sia chiamato poi a pagare il 4-5% (o altra percentuale fissata dal governo) di canone annuale al demanio. Chiunque voglia fare un’offerta maggiore per quella concessione, deve offrire un prezzo più elevato, anch’egli dovendo poi corrispondere il canone nella percentuale fissata dal governo. Questa proposta risolverebbe completamente il problema degli incentivi privati a dichiarare il valore vero della concessione per loro, dato che un valore troppo basso porterà probabilmente a perdere la concessione, mentre un valore troppo alto si tradurrà in maggiori entrate per lo Stato. Lo Stato riceverà il giusto su quel valore, nella proporzione fissata dal governo rispetto al valore di cessione della concessione.
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