-
Gli stipendi degli insegnanti
-
L'Italia alla sfida dello “Einstein Telescope”
-
Assicurazioni, è mancata la disruption?
-
Italiani preoccupati per le “poli-crisi”
-
Codice della crisi d'impresa corretto per la pandemia
-
Gli scogli di catasto e balneari
-
Famiglie e Cripto asset
-
Le diseguaglianze non aumentano
-
Piano Mattei e hub energetico, slogan e realtà
-
Separare previdenza e assistenza: ma chi paga?
-
Sulla casa "green" un confronto di pancia
-
Parte la partita dei sostegni Ue all'industria
-
Se l'energia spinge l'inflazione
-
Come ci siamo difesi dall'inflazione
-
Eurogruppo e moneta digitale
La nuova possibile concertazione…
…è molto diversa da quella del secolo scorso
Sergio De Nardis 13/01/2023

Pare proprio di no. Vi è stata finora moderazione salariale in Italia e in Europa, segno di un potere sindacale indebolito rispetto a 50 anni fa. Le retribuzioni hanno subito l’impatto dell’inflazione e se si muoveranno nei prossimi mesi lo faranno in modo limitato. Ne consegue che i motivi per una concertazione sono oggi opposti a quelli dello scorso secolo. Viene chiesta per sostenere i salari, non per contenerli. Per raggiungere un nuovo equilibrio distributivo post-shock che non sia tutto a scapito del lavoro dipendente, dove cioè la perdita di ragioni di scambio subita dal paese sia più equamente suddivisa, senza che ciò induca maggiore inflazione. In tale quadro, anche la dialettica degli attori sociali appare diversa dai vecchi tempi. A riflesso dei mutati rapporti di forza, la principale interlocuzione del sindacato non sembra con la controparte imprenditoriale, ma col governo: si preme più per incrementi delle retribuzioni nette tramite riduzioni permanenti del cuneo fiscale da porre a carico della collettività, che per aumenti di salario lordo a carico dei datori di lavoro. I sindacati trovano in questo un ovvio e interessato alleato nelle imprese che hanno, non a caso, nella riduzione del cuneo un primario obiettivo. Il mondo è cambiato: la redistribuzione non è più il risultato di un conflitto dai rischiosi esiti inflattivi, ma lo scopo di un accordo volto a supplire all’eccessiva debolezza di una delle parti negoziali con l’aiuto della finanza pubblica. Dati però i vincoli di bilancio, la ricerca per questa via di un più equo equilibrio distributivo appare avvolta da molta incertezza.
Altre sull'argomento
Agenda della settimana
Fed, Bce e Boe decidono sui tassi di interesse
Fed, Bce e Boe decidono sui tassi di interesse

Se l'energia spinge l'inflazione
In Italia la componente energetica è più elevata che negli altri Paesi
In Italia la componente energetica è più elevata che negli altri Paesi

Come ci siamo difesi dall'inflazione
Risparmi sui beni rincarati, sussidi pubblici, aumento degli occupati
Risparmi sui beni rincarati, sussidi pubblici, aumento degli occupati

Il nuovo anno avvolto nella nebbia
Le molte incognite del 2023
Le molte incognite del 2023
Pubblica un commento