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Caro benzina, solo la concorrenza può ridurre i prezzi
E non ha senso parlare di "speculazione"
Alberto Heimler 11/01/2023

In altre parole la concorrenza disciplina i prezzi alti. Peraltro in Italia ci sono migliaia di distributori in concorrenza tra loro e i prezzi sono fissati liberamente. Quello che è vietato sono gli accordi sui prezzi e su questo sta adesso intervenendo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, anche se è molto improbabile che le strategie dei distributori all'aumento delle accise fossero tra loro coordinate. Se anche poi un coordinamento sia pure parziale ci fosse stato, è quasi impossibile scoprirlo adesso, ex-post. Ciò che il Governo ha affrontato con le misure decise ieri sera è il comportamento dei gestori dei distributori sulle autostrade i quali hanno un certo potere di mercato nei confronti di chi si ferma a rifocillarsi e non ha facili alternative.
I cartelli informativi dislocati lungo l'autostrada e volti a informare gli automobilisti sui prezzi dei carburanti presso le diverse pompe non sono particolarmente efficaci al riguardo perché le indicazioni in essi contenute sfuggono ai più. Il Governo ha imposto un tetto al prezzo in autostrada, ma si tratta di una misura tampone che tenderà a far allineare tutti i prezzi a questo tetto massimo, probabilmente bloccando la poca concorrenza esistente. Il Governo è anche intervenuto imponendo che i consumatori siano informati sul prezzo medio nazionale oltre che sul prezzo della pompa prescelta. Tuttavia questa aumentata informazione non fornisce alcuna indicazione sulle alternative disponibili nelle vicinanze.
Esiste invece una soluzione a questa asimmetria informativa e che risolverebbe anche il problema dei prezzi più elevati in autostrada. ll Ministero delle Imprese e del Made in Italy già raccoglie giornalmente i dati sui prezzi del carburante sull'intero territorio nazionale, ma li rende disponibile al pubblico in modalità di non facile consultazione. I dati dovrebbero invece essere resi disponibili a tutti regolarmente e in modalità tale da consentire la realizzazione di un sito web di facile consultazione o meglio di un'applicazione per telefoni intelligenti così da favorire scelte di acquisto di carburante avvedute (anche, nel caso, uscendo temporaneamente dall'autostrada).
Da parte loro i gestori, sapendo che gli automobilisti sono informati delle convenienze alternative, eviterebbero di fissare prezzi troppo elevati. Infine, un intervento molto efficace e che poteva essere fatto è ritoccare le aliquote dell'Iva sui carburanti. Mentre infatti il gettito delle accise varia al variare delle sole quantità vendute, il gettito dell'Iva (a parità di aliquota) varia all'aumentare dei costi di produzione. Pertanto, un intervento utile per ridurre l'impatto sui prezzi degli aumentati costi del carburante è la riduzione dell'aliquota Iva, semmai in maniera proporzionata così da rendere immutato il gettito.
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Giammarco Mensi
11/01/2023 14:32
Al netto del titolo, che non attribuisco all'autore, segnalo l'omissione di ogni menzione dell'embargo sul diesel russo (che non vale per la Turchia), che sicuramente influisce negativamente sull'offerta dei prodotti raffinati e dunque sui prezzi alla pompa. Da considerare anche che Trafigura sta valutando l'acquisto delle raffinerie sicule di Lukoil.