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Clima, investitori in retromarcia
Rischi di insuccesso per la Cop27 di novembre in Egitto
Pia Saraceno 04/08/2022

La guerra in Ucraina sta paradossalmente accentuando la resistenza al cambiamento da parte degli investitori dei mercati finanziari, che invece al Cop26 sembravano poter/voler supportare la transizione. Uno studio recente commissionato dal Conference Board ha evidenziato che il supporto alle iniziative ambientali e sociali degli azionisti dei fonti d'investimento è crollato dal 37% al 33%. Tra gli azionisti di BlackRock la caduta è stata dal 43% al 24%. Ad influenzare il cambiamento di orientamento vi è stata anche l'azione negli Usa di alcuni Stati repubblicani come Texas e West Virginia che hanno pianificato di boicottare i gruppi che discriminano nelle loro politiche d'investimento le fonti fossili. Le convenienze di breve frenano le scelte di sostenibilità il cui ritorno si misura nel medio termine.
Alla Cop 26 era stato ribadito dalle 197 Parti firmatarie l'obiettivo di non superare 1.5° di aumento delle temperature, la traiettoria in cui ci si stava muovendo indicava però che si sarebbe raggiunto nel 2050 un aumento di 2,5°-3° se non si fossero adottate politiche più incisive. La Cop27 che si terrà a novembre in Egitto dovrebbe raccogliere le indicazioni e gli impegni delle nuove politiche. Nel contesto geopolitico che si annuncia sarà difficile trovare un consenso anche solo di facciata. Da subito i cittadini dovrebbero far sentire la loro voce con azioni di contrasto a decisioni che prolungano l'uso di fonti fossili, preparandosi al peggio adattandosi a vivere in un mondo più caldo, reclamando infrastrutture appropriate e adottando modelli di consumo che usano meno energia da fonti fossili in modo permanente e non solo, come sta avvenendo, come reazione agli alti prezzi che sostengono i profitti correnti degli investitori.
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