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Corretta in aumento la stima della prima bozza: da più 2,3 a più 10 nel 2026
Sergio De Nardis 13/01/2021

Tenuto conto dell'entità del piano considerato nella simulazione (intorno ai 160 miliardi), ne consegue che secondo la stima governativa ogni euro di maggiore spesa effettuata con i fondi europei darebbe luogo a un Pil più elevato di 1,1-1,2 euro a fine periodo. Si tratta di un'ipotesi di moltiplicatore accettabile sulla carta, date le stime dei modelli macroeconomici sui moltiplicatori fiscali. L'effetto per l'economia italiana sarebbe dunque rilevante a conferma della grande opportunità rappresentata da NgEu, cosa che assolutamente non scaturiva dal vecchio piano. Perché questo effetto si traduca in realtà occorre che il piano sia realizzato efficacemente incidendo non solo sulla domanda, ma anche sul Pil potenziale altrimenti lo stimolo si riverbererà in parte in inflazione. Infine, è anche da rilevare come la nuova versione del PNRR sembri recepire la critica circa la quantificazione dell’impatto macroeconomico delle riforme strutturali, rinunciando saggiamente a presentare al riguardo stime poco credibili perché soggette a margini di incertezza ben più ampi di quelli che già caratterizzano i normali moltiplicatori fiscali.
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