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Altro parere

Avete rotto, ora occupiamoci di cose serie

Redazione InPiù 02/10/2025

Altro parere Altro parere Alessandro Sallusti, il Giornale
“Diciamo le cose come stanno. Il caso Flotilla è stato ed è un caso di cronaca tra il costume e lo spettacolo, per fortuna non nera, e come tale andrebbe seguito”. Non usa mezzi termini Alessandro Sallusti sul Giornale, sottolineando che si parla “di qualche decina tra sognatori e amici di Hamas, che hanno deciso di mettersi nei guai dichiarando guerra ad Israele. Nulla di più, nulla di meno. Non è vero che erano in missione umanitaria, altrimenti avrebbero scaricato i loro pochi scatoloni di provviste probabilmente già andate male a Cipro, che via Vaticano le avrebbe fatte avere ai destinatari; non è vero che avevano a cuore il destino del martoriato popolo palestinese, altrimenti in queste ore avrebbero dovuto chiedere ad Hamas di accettare il piano di pace - condiviso anche dai paesi arabi - che metterebbe immediatamente fine alla guerra. No, la Flotilla navigava con il dichiarato intento di mettere in difficoltà l'Occidente e la sua vera arma è stata quella mediatica: paginate sui giornali, dirette social e televisive manco stessimo parlando dello sbarco dell'uomo su Marte. In altre parole  - aggiunge - hanno provato a dettare l'agenda politica, a ribaltare la gerarchia dei problemi reali, oltre ovviamente a far passare i terroristi di Hamas come vittime. Ma vogliamo dirlo? Chi se ne frega di quattro compagni senza arte né parte (solo loro possono permettersi mesi di vacanza dal lavoro), di Ilaria Salis in cerca di visibilità, gloria e seggi dorati al Parlamento europeo. Abbiamo tifato, ovviamente, per la loro incolumità fisica, ma anche basta, è il momento che l'informazione italiana - noi compresi - e la politica riportino le cose alla loro giusta dimensione. Del resto siamo l'unico Paese al mondo ad aver dato tanto clamore all'impresa. All'interno pubblichiamo le prime pagine dei più importanti quotidiani europei, anche quelli di sinistra, in edicola ieri: su nessuno di essi compariva il nome Flotilla, non certo per censura bensì per l'irrilevanza oggettiva del fatto; irrilevanza tanto maggiore se si pensa che in queste ore si stanno davvero decidendo le sorti della guerra. Lasciamo volentieri a Landini - che da tempo non si occupa dei lavoratori - il compito di trasformare una pericolosa pagliacciata nello spartiacque della storia. Cercavano il morto facile - gli sarebbe bastato un ferito - non sapendo occuparsi dei problemi ben più importanti che incombono”.
 
Franco Adriano, Italia Oggi
Franco Adriano su Italia Oggi parla del leader della Cgil, Maurizio Landini come di “pro Pal che trascura i contratti’: “Nelle Marche, per indurre il povero europarlamentare del Pd, Matteo Ricci, a recuperare voti a sinistra, gli hanno fatto concludere la campagna elettorale per le elezioni regionali vestendo i panni impropri del pro Pal, e si è visto com’è andata a finire. Da sinistra, in molti non si sono recati a votarlo lo stesso e lui ci ha fatto la figura del pesce fuor d’acqua che parla Gaza invece di affrontare le liste di attesa negli ospedali marchigiani. Ora è in corso un altro psicodramma a sinistra. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha evidentemente il terrore di essere scavalcato a sinistra dai sindacati di base, ancora una volta sulle vicende dei pro Pal, ed allora si è reso protagonista dell’annuncio più surreale possibile in questo momento. Alla vigilia di una manovra economica che avrebbe bisogno di una spinta sindacale per dare finalmente un po’ di giustizia a tanti lavoratori – scrive Adriano - lui, il responsabile del maggiore sindacato dei lavoratori italiano ha manifestato un’unica preoccupazione: «È importante riconoscere il valore internazionale che ha assunto la missione Global Sumud Flotilla», ha detto mercoledì in conferenza stampa alla Camera. «Perciò», ha concluso, «di fronte all'eventuale blocco, arresto o sequestro, abbiamo dichiarato e confermiamo che siamo pronti alla proclamazione in modo tempestivo dello sciopero generale». A proposito, il “Diritto&Rovescio” di questo giornale ha posto un interrogativo esigente: perché gli altri conflitti armati che stanno insanguinando la Terra, i quali mietono decine di migliaia di vittime e provocano gravissime crisi umanitarie, sembra che non interessino nessuno? Perché per l’invasione russa che sta facendo moltissimi più morti che a Gaza, nessuno è sceso in piazza e nessuno ha mai proclamato uno sciopero generale? Se, come appare, la sinistra ha deciso di investire tutte le proprie energie nella propaganda pro Pal, quanto tempo le ci vorrà per accorgersi che essa non fa altro che avvelenare il clima del paese, oltre ad essere controproducente sotto il profilo del consenso? La prima preoccupazione del centro-sinistra oggi – conclude - dovrebbe essere quella di costruire un’alternativa credibile di governo ed evitare l’annichilimento che ha subìto, per esempio, il Partito democratico”.
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