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La brutalità con gli alleati
Renzi: Italia retrocessa e sostituita dalla Polonia
Federico Capurso, La Stampa. 17 maggio
Redazione InPiù 17/05/2025

Il rapporto con Parigi è inevitabilmente deteriorato? «Questo governo ha dichiarato guerra a Macron da tempo. Meloni, d’altronde, cura i suoi rapporti internazionali in base alle simpatie personali. E con Parigi gioca sul sentimento antifrancese che c’è in Italia, per poter racimolare qualche consenso in più. Ma Macron si è dimostrato uno statista, Meloni invece ha fatto la figura di una che diffonde fake news in ambienti internazionali: credibilità zero». Perché lo ha fatto? Lei che motivo si dà? «Mente pensando di poter dominare la narrazione interna, anche a suon di bugie. Qui da noi non trova un controcanto adeguato, e allora ha vita facile. Poi però, fuori dall’Italia, il gioco le scappa di mano. Nessuna persona ragionevole può pensare di giustificare così la sua estromissione da un vertice. E il fatto che la Polonia abbia preso il posto dell’Italia a quel tavolo, per di più, è una cosa gigantesca. L’Italia non si merita di fare queste figure e non si merita una persona incapace e ininfluente come Meloni. Una che interviene in Parlamento e sbaglia la definizione di “spread” dimostra di non essere adeguata al ruolo». La Polonia ha preso il posto dell’Italia grazie ai suoi enormi investimenti nella Difesa? «L’asse tra Varsavia e i grandi Paesi europei, in realtà, si è venuto a creare sui dazi. Poi si estende anche all’Ucraina, per una questione geografica e di peso militare nella zona, certo. Mail tema di fondo, cruciale, è un altro: la Polonia condivide l’idea che l’Europa sia la risposta ai grandi problemi di questo tempo». Invece Meloni? «Si presenta come una leader forte, ma si dimostra un’insicura. Non ha deciso da che parte stare perché cambia posizione in base alla convenienza del momento. Come si può fare affidamento su un Paese guidato da qualcuno che cambia idea a seconda di come tira il vento?». Lo spauracchio di Salvini che le fa opposizione dall’interno è un problema? «Salvini è insignificante. Trovare problemi esterni a Palazzo Chigi è il gioco in cui si è rifugiata Meloni finora. Il problema è lei». Eppure, il consenso sembra tenere. «Il consenso è volatile. E stavolta, con questa enorme figuraccia, credo si sia spezzato l’incantesimo. Gli italiani adesso si renderanno conto che oltre la cortina di fumo dell’influencer di Palazzo Chigi c’è un calo della produzione industriale che va avanti da 26 mesi consecutivi, che in Europa la Polonia ha preso il posto dell’Italia e che l’asse con Trump che Meloni raccontava ai giornali, in realtà, lo stanno costruendo Macron e Starmer, come dimostrato in Vaticano ai funerali di Papa Francesco. Piano piano, vedrà, inizieranno a scendere anche i consensi».
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