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Altro parere

I veri confini della democrazia

Redazione InPiù 05/05/2025

Altro parere Altro parere Alessandro Sallusti, il Giornale
“Dalla Germania alla Romania, passando per la Francia e, in certa misura, anche per l’Italia, le destre vincenti nelle urne fanno paura ovviamente alle sinistre, ma pure al potere cosiddetto costituito, al punto che si cerca in tutti i modi di fermarle e delegittimarle”. Così Alessandro Sallusti sul Giornale parlando di ‘confini della democrazia’: “Il ritornello è il solito: «Democrazia? Sì, ma anche Hitler e Mussolini sono andati al potere in modo democratico». Giusto, ma non fu lì il vulnus, altrimenti bisognerebbe approntare una legge che decida che le elezioni possono vincerle soltanto gli avversari delle destre. Illustri studiosi sostengono che la democrazia cessa di esistere non in base agli orientamenti sociali e culturali della maggioranza, ma nel momento in cui la maggioranza impedisce all’opposizione di esercitare liberamente il suo ruolo, negando quindi la possibilità di una rivincita. In altre parole la democrazia muore quando non sono garantite a tutti le stesse libertà di pensiero e di azione, quando gli oppositori vengono minacciati, arrestati o addirittura soppressi. La storia – sottolinea Sallusti - insegna che questa orribile opportunità destra e sinistra se la sono spartita più o meno alla pari, anzi, nell’ultimo secolo le sinistre che, pur passando per le urne, vedi Russia e Cina, si comportano come dittature sono, per quantità e qualità delle violenze messe in campo, nettamente prevalenti sulle destre. Detto che se a qualcuna di queste destre vincenti venisse in mente di passare il confine che dalla democrazia porta all’autarchia o alla dittatura io sarei il primo ad arruolarmi nella resistenza, bisogna prendere atto che al momento l’unico pericolo concreto per la democrazia arriva da quelle sinistre che non riconoscono la legittimità del voto popolare e che fanno passare i conservatori per fascisti militanti. Financo Massimo Cacciari sente il bisogno di mettere in guardia i suoi amici di sinistra dal non usare una pezza che sia peggio del buco: «Impedire ai partiti di esistere è il suicidio della democrazia», ha dichiarato in una intervista al Fatto Quotidiano a proposito dell’ipotesi di mettere fuori legge l’Afd, il partito della destra che è stato il secondo più votato in Germania. Se le destre avanzano – conclude - la sinistra dovrebbe più semplicemente chiedersi dove ha sbagliato, invece di continuare a urlare «al lupo!», che più accade più nessuno ci crede”.
 
Marco Travaglio, Fatto Quotidiano
“L’incaprettamento” è la sevizia mortale inflitta dalle mafie al traditore: cappio al collo e corda che lega mani e piedi dietro la schiena, così la vittima si strangola cercando di liberarsi. Ma è anche la geniale strategia dei vecchi partiti europei che, tentando di combattere le forze anti-sistema, si incaprettano da soli”. Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano spiega il funzionamento di questo meccanismo: “I partiti sgovernano con politiche inique, classiste, antisociali e consociative. I cittadini li schifano e si rifugiano nell’astensione o in nuove forze che promettono di cambiare. I partiti, anziché fare autocritica e cambiare politica, insultano gli elettori per convincerli che sbagliano loro: ignoranti, scappati di casa, barbari, antipolitici, populisti, giustizialisti, sovranisti, estremisti, antieuropei, razzisti, fascisti, nazisti. E soprattutto putiniani: dietro ogni voto sbagliato c’è sempre Putin che lava il cervello a decine di milioni di persone a suon di hacker e fake news. In Francia il presidente di sé stesso perde tutte le elezioni contro destra&sinistra e sforna governi centristi di minoranza guidati da carneadi senza voti che durano 2-3 mesi, per tirare a campare fino alle Presidenziali, ma ora forse le anticipa a prima del processo d’appello che potrebbe ridare l’eleggibilità alla favorita Le Pen. In Germania, Cdu&Spd si rimettono insieme, ma la destra Afd è contro il loro riarmo, che rischia di non passare: così lo fan votare dal Parlamento scaduto (sempre meglio della Von der Leyen, che il Parlamento lo salta a piè pari); l’Afd balza dal 20 al 26% in due mesi e s’inizia a discutere di metterla al bando perché i Servizi scoprono che è ‘estremista’. In Romania si annulla il primo turno delle Presidenziali vinto dal nazionalista Georgescu col 20%, per misteriose “interferenze” (Putin, o TikTok, o i rettiliani: è tutto segreto); poi lo si arresta e bandisce con accuse ancor più misteriose; così nel nuovo primo turno vince col 40% un nazionalista più estremista, Simion, e annuncia che Georgescu sarà il suo premier. Gli europeisti, anziché domandarsi perché la gente preferisca i peggiori mostri a loro, ripetono che ‘ha stato Putin’, sabotano i negoziati sull’Ucraina per non darla vinta a Putin e si riarmano contro Putin, impoverendo vieppiù i popoli europei che continuano a fuggire verso gli anti-sistema. È – conclude - l’ultima fase dell’euro-autoincaprettamento: una prece”.
 
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