Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

Politiche speculari

Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani

Redazione InPiù 08/04/2025

In edicola In edicola Danilo Taino, Corriere della Sera
“Dunque, nei giorni scorsi si è saputo che, ai diplomatici e ai funzionari governativi americani che lavorano in Cina, Washington ha vietato di avere relazioni amorose e sessuali con donne e uomini cinesi”. Danilo Taino sul Corriere della Sera parla di politiche speculari riferendosi al “Decoupling intimo: il disaccoppiamento di cui si parla da tempo non riguarda più solo semiconduttori e dazi, ora azzera le cene romantiche, arriva in camera da letto. Un divieto tanto doloroso non era più in vigore dai tempi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. la sfida con l’impero sovietico gli Stati Uniti la vinsero, non importa quante ragazze il Kgb avesse mobilitato; quella con la Cina per ora l’hanno persa. Non per propensioni romantiche, per inconsistenza, nel senso che l’Americanon è più l’America che ha ammaliato il mondo e minato l’impero di Mosca: nelle sue politiche, somiglia sempre più proprio alla Cina, persino quando impone divieti ai diplomatici. Per rispondere alla potenza emergente che la sfida, la copia. La politica dei dazi di Trump – sottolinea l’editorialista - è questo: abbandono del libero mercato che ha fatto grandi gli Stati Uniti per prendere la strada del mercantilismo, la stessa che Pechino percorre da decenni: protezione del mercato interno e muscoli sui mercati esteri. America con caratteristiche cinesi. Un dilemma per l’Europa: adeguarsi o cercare di essere un polo di libero mercato? A questo mondo a egemonia cinese nel confronto economico, Donald Trump risponde ora portando all’estremo protezionismo e statalismo. L’obiettivo dichiarato di Pechino è da un decennio quello «revisionista», cioè mettere fine al modello liberale occidentale e sostituirlo con il proprio. Trump esaudisce il desiderio di Xi: diventa il maggiore revisionista sulla piazza e fa suo il modello illiberale cinese. Si dice che, in questo scontro, l’Europa rimarrà schiacciata. Se seguisse le stesse politiche di Pechino e Washington—dazi e limitazione delle libertà di mercato—finirebbe probabilmente così. La grande domanda è se potrà invece presentarsi come un polo di apertura e di libera iniziativa, sviluppando rapporti commerciali nel mondo e facendo le riforme e la deregulation delle quali parla da anni. Non è facile pensare che ci riesca. Ma – conclude - forse ha poche alternative”.
 
Maurizio Molinari, la Repubblica
“A una settimana dall’inizio dell’offensiva globale dei dazi da parte del presidente Usa, Donald Trump, è evidente che il maggior fronte è con la Cina e si articola su tre terreni di scontro convergenti”. Così Maurizio Molinari su Repubblica sottolineando che questi sono: “il duello sulle tariffe, l’impatto sugli altri Paesi e la sfida per un nuovo equilibrio globale. Trump parla di «trilioni di dollari che la Cina ci ha rubato» violando ogni regola della globalizzazione, imponendo dazi, varando sussidi e «vendendoci di tutto mentre noi non possiamo esportare praticamente nulla». E Xi ha risposto prima bloccando l’intesa sulla vendita di TikTok in America, poi frenando sul passaggio di proprietà dei porti che controllano le entrate al Canale di Panama e quindi spiegando che nel botta e risposta sui dazi non farà concessioni. Basterebbe questo per far comprendere l’entità del duello in corso tra le due superpotenze economiche. Ma c’è dell’altro” aggiunge Molinari osservando che “potremmo trovarci presto davanti a un ribaltamento di alleanze con alcuni Paesi partner degli Usa che, dall’Indo-Pacifico all’Europa, preferiscono Pechino per difendere ciò che resta della globalizzazione. La ‘Nuova via della seta’ potrebbe dunque andare incontro a un inatteso rilancio. Per questo Xi non può fare passi indietro: in gioco c’è la sua credibilità di leader globale alternativo agli Stati Uniti attorno a cui ha costruito l’intera presidenza e l’ambizione di superare Mao Zedong. Da qui lo scenario di una sfida geoeconomica con inevitabili riflessi strategici perché i partner asiatici della Cina si trovano in una morsa difficile: devono scegliere se cedere alle pressioni di Trump o alle seduzioni di Xi. Con inevitabili ripercussioni sull’assetto geopolitico dell’Indo-Pacifico, una delle regioni più calde del pianeta, fra Mumbai e Taiwan. Ma potrebbero esserci anche ricadute in Europa: se Trump chiedesse all’Ue di fare fronte comune sui dazi contro la Cina un Paese-chiave come la Germania si troverebbe in grande difficoltà a causa dell’importante interscambio con Pechino. A tutto ciò – conclude - bisogna aggiungere che Xi dispone di ‘un’arma nucleare’ nei confronti degli Usa perché detiene almeno 761 miliardi di dollari di titoli di Stato americani — secondo solo al Giappone che ne possiede circa 1 trilione — e se dunque decidesse di venderli in massa metterebbe in seria difficoltà la stabilità finanziaria di Washington”.
 
Edmondo Bruti Liberati, La Stampa
Edmondo Bruti Liberati sulla Stampa torna a criticare la riforma della Giustizia. “Con poco rispetto per i drammi delle guerre – scrive l’editorialista - il termine ‘blindatura’ si è diffuso. Un Ddl che ha incontrato difficoltà nel dibattito parlamentare viene clonato nel Decreto Legge sicurezza e blindato. La ‘blindatura’ attinge al livello di guardia rispetto alla correttezza istituzionale quando la si impone per una revisione costituzionale. Il saggio Costituente ha invitato a ben riflettere, a pensarci non due, ma quattro volte, con un ulteriore spazio temporale di riflessione. Il Ministro Nordio sostiene che «la separazione delle carriere è consustanziale al processo accusatorio», scomodando un termine teologico del Concilio di Nicea del 325 d.C. Se si evocano dogmi, il confronto diventa difficile, ma almeno non evocarli a sproposito. I modelli di accusatorio sono disparati nel mondo ed ancor più differenziati ruolo e struttura del Pm anche in quei sistemi. Nulla poi si può trarne a mo’ di sillogismo sul modello Csm, come garante dell’indipendenza della magistratura tutta. Negli ultimi mesi – sottolinea - si sono succeduti dibattiti e seminari: le valutazioni sono state impietose. Ed allora un appello ai ‘consustanzialisti’, soprattutto agli avvocati e ai professori/avvocati aderenti all’Unione delle Camere Penali. Sostenete la separazione, ma, per favore, basta chiamare in causa Giovanni Falcone, Giuliano Vassalli e Giovanni Conso. Falcone, in un libro intervista, si espresse per il Pm ‘avvocato della polizia’, ma con tutto il rispetto per la sua luminosa figura si può dissentire. Scorrettissimo, nella sterminata produzione scientifica, saggi e volumi, di Conso e di Vassalli enucleare, in tutto, le poche righe di un intervento convegnistico del primo e di un’intervista a un settimanale inglese del secondo. Non è onesto, sulla base di quelle poche righe, pretendere di portare i due grandi studiosi a sostegno di tutto il “pacchetto” di questa riforma. Dubito proprio che Conso, che fu anche vicepresidente del Csm, ne avrebbe approvato il drastico ridimensionamento, dubito che un raffinato intellettuale come Vassalli avrebbe sostenuto l’umiliazione del sorteggio. Ed allora – conclude - cari ‘consustanzialisti’ la domanda che vi si può rivolgere è molto semplice. Per avere l’agognata separazione siete disposti ad ingoiare tutto il resto, che non è affatto contorno, ma piuttosto piatto forte?”.
 
Altre sull'argomento
Perché Trump boccia i tassi zero
Perché Trump boccia i tassi zero
Rifiutata l'offerta dell'Unione europea
Meloni e i lupi americani
Meloni e i lupi americani
Bilancio degli incontri con Trump e Vance
La guerra alle Università americane
La guerra alle Università americane
…una vendetta trumpiana contro le élite?
La Cina stoppa le terre rare per gli Usa: che succede adesso?
La Cina stoppa le terre rare per gli Usa: che succede adesso?
Pechino intende colpire la base produttiva americana piu' avanzata
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.