-
La premier Meloni e lo spread
-
Altro parere
-
La diplomazia del commercio
-
Altro parere
-
I conflitti e il ruolo dell'Italia
-
Altro parere
-
L'incoerenza come metodo
-
I dazi in ritirata e i dubbi sul futuro degli Usa
-
Edi Rama: "Io, Zoff, Meloni e i Cpr"
-
Jonathan Reynolds: "Londra e Washington uniti contro i Paesi sleali così ...
-
Altro parere
-
Il taccuino e la storia
-
Altro parere
-
Il terzo focolaio e la posta in gioco
-
Altro parere
Altro parere
Un'Europa smarrita e senza bussola
Redazione InPiù 25/02/2025

Alberto Negri sul Manifesto parla di un’Europa ‘smarrita e senza bussola’: “Gli europei – scrive - non si accorgono neppure più dove stanno andando, o forse fanno finta di non saperlo: sono un po’ sonnambuli e un po’ sottomessi al loro destino. Siamo all’agonia della politica estera comune europea, che per altro non è mai esistita, cullando nel settore difesa l’idea di una Banca per il Riarmo destinata a divorare altre risorse. Hanno sempre seguito l’agenda americano-israeliana, dall’Est Europa al Medio Oriente, e ora ne pagano le conseguenze. La loro disonestà è tale da pensare che la guerra in Ucraina sia cominciata il 24 febbraio 2022 e non quando, nel gennaio 2014, il sottosegretario di Stato Usa Victoria Nuland, in una conversazione con il suo ambasciatore a Kiev, pronunciò la ormai famosa frase «Fuck the Eu», letteralmente «l’Unione europea si fotta». Si discuteva ancora di un accordo tra il governo ucraino del filo-russo Viktor Janukovich e l’opposizione. Allora non c’era Trump alla Casa bianca ma Barack Obama e il suo vice era Joe Biden, che accorse a Piazza Maidan a celebrare il primo anniversario delle proteste mentre suo figlio Hunter guadagnava milioni di dollari in Ucraina nel settore energetico. E ora – aggiunge Negri - vorremmo stupirci se Trump trascina Zelensky a firmare l’accordo multi-miliardario sulle terre rare mentre Putin, diventato ormai a Washington un «volenteroso dittatore», si offre di portargli quelle in possesso dei russi? Chi più ne ha più ne metta mentre ognuno si fa i propri conti in tasca e Macron, nella sua visita da Trump, reclama che l’Europa ha versato all’Ucraina il 60 per cento degli aiuti, più degli Stati uniti. Ma il presidente americano si tappa le orecchie: questa guerra, nonostante le copio se commesse all’industria bellica americana, è un «cattivo affare» e bisogna chiuderla. C’è da pensare alla Cina. A raccontare la favoletta della «pace giusta» ormai insistono solo i giornali del mainstream, spiazzati dagli eventi. Ma quale pace giusta? Gaza e la Palestina sono la prova che in Europa non ci crede nessuno. La sottomissione europea al complesso militar-industriale israelo-americano è totale. In un momento in cui ci si indigna per le bugie e i travisamenti della realtà di Trump, bisogna ricordare che la guerra in Iraq del 2003 fu la più grande fake news della storia recente”.
Marco Travaglio, Fatto Quotidiano
“I dati che Carlo Cottarelli ha pubblicato sui bilanci militari di Europa e Russia non sono opinioni: sono numeri a prova di bomba (è il caso di dirlo)”. Lo scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano notando che tali numeri “sbugiardano platealmente il pensiero unico europeo: quello di chi, dopo aver condannato a morte il popolo ucraino sabotando ogni negoziato e le nostre economie con le auto-sanzioni, vuole completare l’opera alzando la spesa militare dall’1,9% ad almeno il 3% del Pil. E, per fregare ancora i popoli evitando i forconi, spaccia dati falsi sul riarmo russo. Glieli ha serviti su un piatto d’argento il britannico International Institute of Strategic Studies, finanziato dalle industrie della difesa, subito rilanciati senza verifiche dal Financial Times, da Politico e dai giornaloni italiani. Poi l’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, diretto da Cottarelli, li ha controllati. E ha scoperto che il sorpasso di Mosca sull’Europa è una fake news: la spesa militare europea nel 2024 a parità di potere d’acquisto ha toccato i 730 miliardi di dollari, il 58% in più dei 462 spesi da Mosca. Escludendo i Paesi europei extra-Ue e limitandosi ai 27, questi restano in netto vantaggio con 574,5 miliardi, il 18,6% più della Russia. Che pure -osserva Travaglio - rimane un Paese in guerra, lo Stato più vasto, il primo esercito e il maggior arsenale nucleare del pianeta. ‘Andare al 3% come vuole fare la Nato – osserva Cottarelli – equivale a un aumento del 50%’ rispetto alla spesa russa. Eppure, quando ha chiesto ai giornali che hanno diffuso i dati falsi di rettificarli, gli hanno risposto picche o non gli hanno risposto. E han continuato a mentire, come ieri Nathalie Tocci sulla Stampa: ‘Oggi Mosca spende sulla difesa più di tutto il continente messo insieme’. Poi tutti a frignare ai funerali del ‘fact checking’ e della ‘scienza’, a strillare contro i complottisti e i terrapiattisti. Ma oggi i veri complottisti sono i guerrapiattisti che inventano invasioni russe in Europa per giustificare un mostruoso riarmo che non trova giustificazioni nei dati veri. È il nuovo euro-dogma, dai rapporti Draghi&Letta ai deliri di Ursula, Macron, Merz e Gentiloni per indebitare vieppiù i cittadini e ingrassare i fabbricanti d’armi Usa. Se l’è bevuta pure la spensierata Schlein, che ormai parla come una Guerini in gonnella: “Serve un Next Generation EUda 800 miliardi l’anno anche per la difesa”. Nossignora: serve spendere meglio, ma soprattutto meno. A furia di discutere su chi debba entrare nel centrosinistra e chi no, il Pd è entrato nel centrodestra”.
Altre sull'argomento

Tra Russia e Ucraina diplomazia “a sorpresa”
Con Trump che promette di “imbucarsi” al vertice dei contendenti (se ...
Con Trump che promette di “imbucarsi” al vertice dei contendenti (se ...

La semplificazione in Usa e in Europa
Gli obbiettivi della Commissione e il coinvolgimento degli Stati membri
Gli obbiettivi della Commissione e il coinvolgimento degli Stati membri

I conflitti e il ruolo dell'Italia
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani

Altro parere
Il Papa disarma i giornalisti con l'elmetto
Il Papa disarma i giornalisti con l'elmetto
Pubblica un commento