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Opposizione eversiva
Redazione InPiù 12/11/2024

“L’altra sera, ospite da Lilli Gruber, il rettore dell’Università di Siena Tomaso Montanari ha definito il nostro come «un governo eversivo» senza che la padrona di casa mostrasse un sussulto almeno del sopracciglio”. Ne scrive Alessandro Sallusti sul Giornale parlando a sua volta di ‘opposizione eversiva’: “Leggo dall’enciclopedia Treccani: «Eversione: rovesciamento, sconvolgimento del potere costituito anche attraverso atti rivoluzionari o terroristici». Vediamo i fatti. Da una parte (quella presunta eversiva) c’è un governo, bello o brutto che sia, democraticamente eletto che cerca di fare – sotto il controllo del Capo dello Stato che vigila e se ritiene vara i suoi provvedimenti - quello che può per risolvere, o quantomeno tamponare, gli enormi problemi che si è trovato in eredità a partire da quello economico e quello dell’immigrazione clandestina. Dall’altra (i presunti garanti delle regole democratiche) ci sono nell’ordine: un leader sindacale, Maurizio Landini, che invita alla «rivolta sociale», motto con il quale i trotzkisti avviarono la Rivoluzione di Ottobre per affermare il comunismo e cancellare la proprietà privata; un gruppo di magistrati di estrema sinistra che con la tecnica dell’Azzeccagarbugli interpreta a suo modo le carte europee per mettere il bastone tra le ruote al governo invece che aiutare fin dove possibile non dico la Meloni ma l’Italia ad allentare la pressione degli sbarchi clandestini; infine – osserva Sallusti - c’è un partito, il Pd, che in queste ore sta facendo il diavolo a quattro in Europa per impedire, anche qui danneggiando non la Meloni ma l’Italia, che Raffaele Fitto abbia un ruolo importante nel futuro governo europeo. Fatta questa divisione, mi sembra chiaro da che parte stia la democrazia e da quale l’eversione, cioè chi intenda con le parole e con i fatti sovvertire, fuori dalle regole parlamentari, il risultato delle elezioni con atti di terrorismo sindacale, giudiziario e politico. L’appello di Landini ai magistrati di sinistra riuniti per il loro congresso («Vi chiedo in modo molto esplicito di essere parte come cittadini di questa battaglia per la democrazia e per il lavoro») e la loro risposta («Maurizio è uno di noi») lascia intendere che ci aspettano tempi di «opposizione eversiva». Ci fa piacere – conclude - che la pensi così anche Elon Musk, anche se onestamente avremmo fatto ameno di questa sua inutile interferenza nelle questioni di casa nostra”.
Marino Longoni, Italia Oggi
Formiamo gli immigrati per poi meglio accoglierli. Lo propone Marino Longoni su Italia Oggi: “il recentissimo viaggio del ministro del lavoro, Marina Calderone, a Tunisi, per inaugurare centri di formazione professionale destinati a giovani che desiderano venire a lavorare e a vivere in Italia – scrive - potrebbe essere il primo passo concreto di un nuovo modo di approcciare il tema dell’immigrazione. Si tratta per ora di duemila ragazzi che avranno una formazione triennale, professionale e linguistica, ma sono già in rampa di lancio accordi con una decina di paesi, non solo africani, interessati alla formazione professionale in patria di giovani che poi verranno a lavorare in Italia. Potrebbe essere la terza via tra chi sogna di erigere impossibili muraglie sul mare e chi invece vorrebbe generosamente accogliere tutti quelli che si affacciano sulle nostre coste. Tra Salvini e la Schlein. Due posizioni che tradiscono ampie dosi di infantilismo demagogico e una certa alienazione dal mondo reale. Infatti, se la via del rifiuto totale degli immigrati è impraticabile a meno di voler sparare ai barconi, anche quella dell’accoglienza indiscriminata, pur rispondendo a un indubbio sentimento di solidarietà umana e di fratellanza universale, non può andare otre certi limiti, pena la dissoluzione stessa dello Stato di diritto. Uno Stato infatti – dice Longoni - non può esistere senza un controllo sul proprio territorio; quindi, senza poter decidere chi entra e chi no. Se in Italia potesse entrare chi vuole, i cittadini normali (con l’eccezione quindi di quelli della sinistra ztl) si chiederebbero: perché dobbiamo pagare le tasse per mantenere stranieri che spesso sono portatori di una cultura incompatibile con la nostra, che pretendono di imporre una visione della vita e un sistema di valori confliggenti e, quando saranno sufficientemente numerosi pretenderanno pure di imporceli? Non sarebbe più giusto che queste risorse vadano a beneficio dei nostri poveri, del nostro sistema sanitario, delle nostre infrastrutture? Sono considerazioni banali, che circolano da tempo all’interno della maggioranza silenziosa (e spiegano almeno in parete il successo delle destre in molti paesi dell’occidente) ma non riescono a scalfire l’arroganza presuntuosa dei profeti della sinistra che – conclude - non vogliono vedere le contraddizioni e le violenze che stanno crescendo all’interno della società reale”.
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