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Podolyak: «Mi aspetto che il tycoon spezzi l'asse russo con Kim»
Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera, 8 novembre
Redazione InPiù 10/11/2024
Podolyak: «Mi aspetto che il tycoon spezzi l'asse russo con Kim»
Come potete mostrarvi ottimisti e mascherarvi dietro la pretesa «imprevedibilità» di Trump, dopo che il suo partito ha bloccato per sei mesi l'invio di armi americane all'Ucraina? «Già nel suo discorso della vittoria Trump ha parlato di fare di nuovo grande l'America, anche sulla scena internazionale. Ciò comporta anche l'elaborare una politica di risposta alla guerra lanciata da Putin nell'Est europeo. Dunque, mi aspetto che Trump prenda decisioni forti e rapide che possano danneggiare la Russia e le sue aspirazioni imperiali. Ciò include il contrastare le alleanze che Putin sta forgiando», risponde Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, intervistato da Lorenzo Cremonesi sul Corriere della Sera di venerdì 8 novembre. Teme che le simpatie tra Trump e Putin giochino contro l'Ucraina? «Non credo che la relazione tra Trump e Putin sia poi tanto calda. Anzi, penso che le aspirazioni a riportare gli Usa alla guida del Pianeta conducano Trump sulla rotta di collisione con Putin, il quale a sua volta ha aspirazioni simili per la Russia e mira a destabilizzare l'ordine internazionale». Da Washigton raccontano che dalla sua ultima sconfitta Trump è stato in contatto telefonico con Putin almeno sette volte... «Credo si trattasse di contatti generici per restare informato e aggiornato sul processo politico. Per esempio, per sapere come la Russia stava tessendo la nuova alleanza con la Corea del Nord, oggi coinvolta nella guerra contro di noi: un tema che sarà al centro delle sue prossime preoccupazioni, ma sono solo mie speculazioni». La politica antieuropea espressa nel passato da Trump può riproporsi sino a danneggiare il fronte alleato Usa-Ue, che lavora per difendere l'Ucraina? «L'alleanza Usa-Ue è condizionata soprattutto dal grande mercato finanziario e delle nuove tecnologie, non credo che Trump sia interessato a indebolirla. La minaccia arriva semmai dalla Russia, che aspira non solo a occupare alcune regioni ucraine, e se fosse possibile il nostro intero Paese, ma anche a controllare tutto l'Est europeo. Ma ci sono sviluppi positivi volti a costruire un sistema di difesa comune pan-europeo, dove credo si debba accettare anche l'Ucraina. Noi ucraini stiamo già sviluppando alcuni canali di comunicazione tra il nostro governo e gli uomini della prossima amministrazione americana, a ciò si accompagnano i colloqui diretti tra Zelensky e Trump. Dopo il loro incontro in settembre all'Onu, tra i due c'è già stata una conversazione telefonica a seguito del voto». Trump dice di voler porre fine alla guerra: i russi dovrebbero tenersi i territori ucraini occupati e l'Europa, un nano militare rispetto agli Usa, sarebbe garante dell'Ucraina senza alcun coinvolgimento Nato o americano. Cosa ne pensa? «Occorre attendere l'insediamento di Trump. Lui e i suoi consiglieri dovranno, tra le tante cose, analizzare il peso dell'asse Mosca-Pyongyang-Teheran. Ci vorrà qualche tempo. Ma qualsiasi scenario che includa il congelamento del conflitto e ogni concessione ucraina avrà almeno tre conseguenze negative 1) La Russia diventerà più autoritaria. 2) Putin sarà motivato a continuare l'espansione verso altri Paesi ai suoi confini. 3) La propaganda russa contro le democrazie sarà più aggressiva che mai».
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