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Weber: «La risposta agli Stati Uniti sia una Ue adulta»

Giovanni Maria Del Re, Avvenire, 9 novembre

Redazione InPiù 09/11/2024

Weber: «La risposta agli Stati Uniti sia una Ue adulta» Weber: «La risposta agli Stati Uniti sia una Ue adulta» L'Europa diventi adulta, prenda in mano il suo destino, dalla competitività alla difesa: sarà la migliore risposta alla vittoria di Donald Trump. Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo e del gruppo Ppe al Parlamento Europeo, in questa intervista ad Avvenire di Giovanni Maria del Re pubblicata sabato 9 novembre, analizza così l'impatto del voto Usa sull'Europa e amche la crisi nella sua Germania. Presidente, la coalizione a Berlino collassa proprio mentre l'Europa cerca di serrare i ranghi di fronte alla vittoria di Trump. C'è una buona notizia: l'opportunità di avere al più presto un nuovo governo tedesco sotto la guida di Friedrich Merz (il leader Cdu, ndr), di Friedrich Merz (il leader Cdu, ndr), l'esecutivo attuale ormai non era più in grado di funzionare. Merz è molto esperto con gli Usa ed è stato anche eurodeputato: dunque, conosce bene anche la politica Ue. Potrà assicurare, dalla Germania, stabilità in Europa. Ecco perché abbiamo bisogno di un cambio di governo al più presto. Ulteriori ritardi sono un danno anche per l'Europa Non appena riavremo stabilità e ricominceremo a fare politica per la gente e per le imprese, potrà ripartire la locomotiva tedesca per tutta l'Europa. L'Europa è più sola con la vittoria di Trump? Gli europei devono farsi una domanda: le sfide europee, ad esempio in Ucraina, devono esser decise a Washington o invece noi europei abbiamo un ruolo? Io sono per forti relazioni transatlantiche, ma è chiaro che l'Europa deve diventare adulta, saper affrontare le sfide da sola. E qui si pone una seconda domanda: abbiamo la forza necessaria? L' Ue ha il 20% del Pil mondiale, lo stesso degli Usa. Dunque, siamo allo stesso livello, soprattutto se siamo uniti, se parliamo con una voce sola Sono lieto che al vertice di Budapest si sia parlato del rapporto Draghi, servirà da orientamento. L' Europa è forte economicamente, ma dobbiamo liberarci dai legacci che ci bloccano. E ci serve pure il pilastro della difesa europea, con un mercato interno della difesa, strutture comuni, ad esempio per lo scudo missilistico, la cyber-difesa, rafforzando i nostri eserciti nazionali. Vogliamo consolidare il pilastro europeo della Nato mostrando all'America che siamo veri partner ma intanto la Germania e apri "frugali" bloccano una delle ricette di Draghi: debiti comuni Ue. Come presidente del Ppe, devo ricordare che per il Piano di rilancio abbiamo contratto miliardi di debiti e ancora oggi non è chiaro come li potremo ripagare. Una politica seria non consiste semplicemente nell'andare in banca e fare debiti, che è un po' l'impostazione della sinistra, ma anche l'onestà di dire come faremo a finanziarli. E vorrei ricordare che molti dei fondi del Piano non sono stati ancora spesi. Inoltre, abbiamo messo a disposizione fondi Bei non ancora uti1inati. E poi nei bilanci dei grandi Stati Ue ci sono ingenti risorse. Dobbiamo darci nuove priorità, spendere di più per gli investimenti del futuro Si teme che con Trump si rafforzino i partiti anti-Ue. Una chiara prova di dove va il continente sono le passate elezioni europee: 180 milioni di elettori sono andati alle urne, più che in America. A vincere è stato il centro moderato. Al Ppe aderiscono 14 capi di Stato e di governo Ue. Una fiducia che comporta una grande responsabilità: dobbiamo mantenere le promesse. In che modo concretamente? Primo, la gente deve sentire che le grandi questioni economiche hanno un impatto sul proprio portafoglio. Secondo, dobbiamo attuare la sicurezza nelle sue varie sfaccettature, anche la migrazione. Dobbiamo assolutamente bloccare i trafficanti. Abbiamo già ottenuto molto, ad esempio con l'accordo di Tunisi: i flussi sono calati di due terzi. Due settimane fa sono andato in Egitto. Se attuiamo l'idea del Ppe - un'idea di Antonio Tajani - di un Patto per il Mediterraneo, fatto di cooperazione economica, ma allo stesso tempo lotta alla migrazione irregolare, mostreremo alla gente che la politica di centro è la soluzione. Lei è a favore dei Ureturn hubs , i centri in Paesi terzi per i migranti da rimpatriare? Chi, nel quadro di una regolare procedura, è stato respinto deve lasciare l'Europa. E dunque abbiamo bisogno di misure che consentano di ottenere questo obiettivo. Parliamo dei nuovi conunissarL II Ppe appoggia Fitto, mala sinistra è scettica. Posso solo appellarmi alla sinistra di smetterla con i comportamenti ideologici. Anche dai socialdemocratici mi aspetto che lavorino in modo costruttivo ai problemi che l' Europa deve affrontare. Ci serve una Commissione che unisce e non divide l'Europa Il Ppe si sposta a destra? Siamo il partito dell'Europa, di De Gasped, Schuman, Adenauer. Come presidente del Ppe per me c'è una chiara linea rossa contro gli estremisti di destra, i partiti nazionalistici. Cooperiamo solo con le forze a favore dell'Europa, e quindi dell'Ucraina e dello Stato di diritto. Ci mette dentro anche Fdi di Giorgia Meloni? Il governo italiano rispetta chiaramente questi criteri. Quando, due anni fa, ho incontrato Meloni a Roma, il mio obiettivo era costruire ponti, cooperare in modo costruttivo. E questo, insieme a Tajani, ci è riuscito.
 
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