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Gli utili idioti del fango
Redazione InPiù 24/07/2024
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Alessandro Sallusti, il Giornale
Alessandro Sallusti sul Giornale parla di ‘utili idioti del fango’: “II rapporto annuale dell'Unione europea sullo stato di salute dei Paesi membri disegna in alcune parti - non è la prima volta - un'Italia sull'orlo della dittatura, nella quale i cittadini hanno già perso la maggior parte dei loro diritti. E’ stato compilato – ricorda Sallusti - da non meglio precisati burocrati che hanno ascoltato, oltre a rappresentanti delle nostre istituzioni, enti e associazioni in maggior parte dichiaratamente ostili a questo governo e le cui considerazioni, evidentemente, sono state riportate «copia e incolla» come verità accertate. In questo Paese la giustizia sarebbe indebolita da riforme punitive, la libertà di informazione sarebbe a rischio e la democrazia pure, per via della riforma del premierato. Si potrebbe portare a testimoni del contrario Giovanni Toti, la raccolta degli ultimi tre anni de La Repubblica e le riforme costituzionali proposte in passato, senza successo, dalla sinistra. Ma non è questo il punto centrale. L'assurdità delle accuse è tale che non meriterebbe neppure una risposta. Il grave – sottolinea il direttore - è che gli utili idioti utilizzati per compilare tali tesi non abbiano un moto di dignità, di ribellione per dire: amici europei, va bene tutto, ma così è davvero troppo e fino a prova contraria questo è anche il mio Paese e nessuno si deve permettere di prenderlo a calci in questo modo. Negare l'evidenza - in Italia la democrazia e i diritti civili sono ben saldi - da furbesco strumento di legittima contrapposizione politica sta diventando un problema psichiatrico. Che all'estero viene abilmente utilizzato in chiave anti italiana. Quel rapporto sembra scritto dai sofisti dell'antica Grecia. Cioè da professionisti dell'oratoria che utilizzando ragionamenti capziosi «da un lato cerca di indebolire e offuscare il vero e dall'altro tenta di rafforzare il falso rivestendolo delle apparenze del vero» per trarne vantaggio politico ed economico. Segnalo loro che le «riforme illiberali» di questo governo hanno prodotto occupazione, crescita e quindi benessere, che a loro volta hanno portato nelle casse dello Stato oltre venti miliardi in più del previsto di tasse e tributi. E questo – conclude - non è un sofismo, bensì il fatto centrale e vero di questa Italia imperfetta sì, ma in moto”.
Franco Adriano, Italia Oggi
“Anche per mettersi al volante di un’impresa bisognerà avere la patente. Dopo tanti incidenti sul lavoro, sembrerebbe questo l’uovo di Colombo”. Franco Adriano su Italia Oggi si sofferma sulla “patente a punti, o più precisamente ‘a crediti’, in tema di salute e sicurezza, che nasce da un intervento legislativo parlamentare e che martedì scorso è stato presentato ai sindacati, presso il ministero del Lavoro, nella sua forma definitiva di decreto attuativo. Ad ottobre si parte. È in caso di colpa grave, scatterà la sospensione proprio come per la patente di guida. L’idea era venuta alla Cisl (oggi la sigla meno antagonista di questo governo) nel lontano 2011. Tuttavia, il coro dei contrari si fece sentire più forte e non se ne fece niente. Oggi, l’esasperazione dovuta all’incremento irrefrenabile delle morti bianche fa dire a tutti (significativo l’appoggio convinto di tutti i rappresentanti degli edili): speriamo che funzioni almeno un po’, naturalmente insieme ad un incremento dei servizi ispettivi. Incredibile a dirsi, tra i muri del dicastero diretto dalla ministra Marina Calderone (ma solo lì) si sono sentiti i rappresentanti della Cgil ringraziare il governo per il confronto che ha accolto alcune modifiche proposte. Questo strumento – scrive Adriano - permetterà di sapere chi è non solo in regola ma abbia anche investito in sicurezza (i punti sono per tutti trenta, ma aumentano per chi investe in formazione aggiuntiva certificata, in tecnologie, ecc.) Gli enti pubblici o privati potranno decidere di affidarsi alle imprese con i punteggi migliori (cioè con un livello reputazionale più alto). Ma soprattutto tutti potranno verificare se l’azienda pronta a praticare il prezzo più basso non sia particolarmente spericolata. Certo, a pelle, alle imprese non piace perché viene considerata un’ulteriore incombenza burocratica e nei fatti potrebbe rivelarsi tale. Tuttavia, alcuni imprenditori ne intravvedono già anche i vantaggi, ossia che nel tempo la patente di cui un giorno potranno andare orgogliosi gli risolverà non pochi problemi di concorrenza sleale. Comunque – conclude - il pensiero dominante va ben oltre la qualificazione delle imprese per porre al centro dell’attenzione, dopo tante parole, la piena tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Alessandro Sallusti sul Giornale parla di ‘utili idioti del fango’: “II rapporto annuale dell'Unione europea sullo stato di salute dei Paesi membri disegna in alcune parti - non è la prima volta - un'Italia sull'orlo della dittatura, nella quale i cittadini hanno già perso la maggior parte dei loro diritti. E’ stato compilato – ricorda Sallusti - da non meglio precisati burocrati che hanno ascoltato, oltre a rappresentanti delle nostre istituzioni, enti e associazioni in maggior parte dichiaratamente ostili a questo governo e le cui considerazioni, evidentemente, sono state riportate «copia e incolla» come verità accertate. In questo Paese la giustizia sarebbe indebolita da riforme punitive, la libertà di informazione sarebbe a rischio e la democrazia pure, per via della riforma del premierato. Si potrebbe portare a testimoni del contrario Giovanni Toti, la raccolta degli ultimi tre anni de La Repubblica e le riforme costituzionali proposte in passato, senza successo, dalla sinistra. Ma non è questo il punto centrale. L'assurdità delle accuse è tale che non meriterebbe neppure una risposta. Il grave – sottolinea il direttore - è che gli utili idioti utilizzati per compilare tali tesi non abbiano un moto di dignità, di ribellione per dire: amici europei, va bene tutto, ma così è davvero troppo e fino a prova contraria questo è anche il mio Paese e nessuno si deve permettere di prenderlo a calci in questo modo. Negare l'evidenza - in Italia la democrazia e i diritti civili sono ben saldi - da furbesco strumento di legittima contrapposizione politica sta diventando un problema psichiatrico. Che all'estero viene abilmente utilizzato in chiave anti italiana. Quel rapporto sembra scritto dai sofisti dell'antica Grecia. Cioè da professionisti dell'oratoria che utilizzando ragionamenti capziosi «da un lato cerca di indebolire e offuscare il vero e dall'altro tenta di rafforzare il falso rivestendolo delle apparenze del vero» per trarne vantaggio politico ed economico. Segnalo loro che le «riforme illiberali» di questo governo hanno prodotto occupazione, crescita e quindi benessere, che a loro volta hanno portato nelle casse dello Stato oltre venti miliardi in più del previsto di tasse e tributi. E questo – conclude - non è un sofismo, bensì il fatto centrale e vero di questa Italia imperfetta sì, ma in moto”.
Franco Adriano, Italia Oggi
“Anche per mettersi al volante di un’impresa bisognerà avere la patente. Dopo tanti incidenti sul lavoro, sembrerebbe questo l’uovo di Colombo”. Franco Adriano su Italia Oggi si sofferma sulla “patente a punti, o più precisamente ‘a crediti’, in tema di salute e sicurezza, che nasce da un intervento legislativo parlamentare e che martedì scorso è stato presentato ai sindacati, presso il ministero del Lavoro, nella sua forma definitiva di decreto attuativo. Ad ottobre si parte. È in caso di colpa grave, scatterà la sospensione proprio come per la patente di guida. L’idea era venuta alla Cisl (oggi la sigla meno antagonista di questo governo) nel lontano 2011. Tuttavia, il coro dei contrari si fece sentire più forte e non se ne fece niente. Oggi, l’esasperazione dovuta all’incremento irrefrenabile delle morti bianche fa dire a tutti (significativo l’appoggio convinto di tutti i rappresentanti degli edili): speriamo che funzioni almeno un po’, naturalmente insieme ad un incremento dei servizi ispettivi. Incredibile a dirsi, tra i muri del dicastero diretto dalla ministra Marina Calderone (ma solo lì) si sono sentiti i rappresentanti della Cgil ringraziare il governo per il confronto che ha accolto alcune modifiche proposte. Questo strumento – scrive Adriano - permetterà di sapere chi è non solo in regola ma abbia anche investito in sicurezza (i punti sono per tutti trenta, ma aumentano per chi investe in formazione aggiuntiva certificata, in tecnologie, ecc.) Gli enti pubblici o privati potranno decidere di affidarsi alle imprese con i punteggi migliori (cioè con un livello reputazionale più alto). Ma soprattutto tutti potranno verificare se l’azienda pronta a praticare il prezzo più basso non sia particolarmente spericolata. Certo, a pelle, alle imprese non piace perché viene considerata un’ulteriore incombenza burocratica e nei fatti potrebbe rivelarsi tale. Tuttavia, alcuni imprenditori ne intravvedono già anche i vantaggi, ossia che nel tempo la patente di cui un giorno potranno andare orgogliosi gli risolverà non pochi problemi di concorrenza sleale. Comunque – conclude - il pensiero dominante va ben oltre la qualificazione delle imprese per porre al centro dell’attenzione, dopo tante parole, la piena tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”.
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