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Redazione InPiù 21/03/2023

“Una svolta. Un ciclone. Un terremoto. Anzi, una rivoluzione. Elly Schlein cambia tutto: non solo il Pd, ma pure gli altri”. Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano usa il suo consueto sarcasmo per prendere di mira Elly Schlein: “’Oscura’ tutti, ‘si prende’ questa e quella piazza, ‘si prende il salario minimo’, ‘si prende la Cgil’, ‘si prende i diritti civili’ (solo i media non c’è bisogno di prenderli: quando si tratta di Pd, sono già presi) – scrive il direttore - ormai, a parte Meloni, c’è solo lei. E Meloni la teme, oh se la teme. Perché Todo cambia, come diceva la canzone. Ma pure quell’altra, Penso positivo. E il Pd, non avete visto com’è cambiato il Pd? Ora dice sì ai diritti civili, come prima; sì al salario minimo, come prima (tanto oggi mancano i numeri e dirlo non gli costa niente, mentre quando c’erano i numeri gli toccava dire sì e poi sabotarlo); no a tutte le mafie, come prima (e come tutti); e no ai capibastone e ai cacicchi, tranne Guerini, Orlando, Gori, De Luca jr., Bruno Bossio, Nardella, Margiotta, Leodori, Pezzopane, Pollastrini e un’altra carrettata di teneri virgulti entrati nella ‘nuova’ Direzione. E poi – prosegue Travaglio - la politica estera: tutta nuova. Un cablo pubblicato da Wikileaks diceva che ‘il Pd è concepito dagli Usa come una operazione di contenimento della sinistra’. Quale migliore occasione per smentirlo sull’unica questione – il sì al negoziato e il no alle armi in Ucraina – che può infastidire la premier guerrafondaia agli ordini di Biden? Invece Elly conferma il cablo: pacifista quando non stava nel Pd, ora che è iscritta e segretaria vota il decreto Armi con le destre e il Sesto Polo; e tace nel dibattito parlamentare sulla guerra e fa parlare due fedelissimi di Guerini, che è un po’ il Crosetto del Pd. Ieri i 5Stelle presentano una mozione sullo scandalo Qatar per vietare per legge a ministri, parlamentari, assessori e consiglieri regionali e comunali di prendere soldi da Stati esteri. Perfino Letta aveva chiesto di colmare ‘il vuoto normativo’ che consente simili sconcezze. Persino Calenda aveva annunciato il suo voto a una legge che le vietasse. Infatti il nuovo Pd che fa? Si astiene. È – conclude - l’ennesima svolta del nuovo Pd. Non è un amore?”.
Gianfranco Pasquino, Domani
Qualsiasi battaglia per i diritti delle persone, bambini, anziani, donne, generi diversi discende da una concezione liberale e va sempre combattuta. Lo scrive Gianfranco Pasquino su Domani ricordando che “quel liberalismo ha talvolta fatto fatica ad affermarsi nei partiti di sinistra che hanno spesso anteposto ai diritti ‘civili’ batterie di diritti sociali. Lo hanno fatto perché convinti che nel loro seguito, diciamo con una tremenda semplificazione la classe operaia, che i diritti sociali dovessero essere perseguiti prima e più dei diritti civili, fosse una posizione prevalente. Certamente – osserva l’editorialista - non è facile argomentare a fronte di un diffuso e persistente disagio economico, che è giusto e opportuno non dimenticare e non svalutare l'importanza dei diritti delle persone. Troppi esponenti della destra, con toni anche religiosi, non solo difendono posizioni bigotte e reazionarie, è un loro diritto, ma pretendono di imporle agli altri a tutti. L'accettazione di una pluralità di stili di vita, di sessualità e di congedo dalla vita, nessuno dei quali contrasti e metta a rischio quel che ciascuno di noi ritiene preferibile, non è nelle corde della maggioranza delle donne e degli uomini che si collocano a destra nel nostro paese. Più di altri nella sinistra – dice Pasquino - la neo segretaria del Partito democratico Elly Schlein sembra decisa ad affrontare la sfida con la destra al governo anche sul piano dei diritti delle persone. E’ una buona notizia. Però, qualcuno a sinistra nonché i soliti saccenti commentatori che pretendono dare la linea ad un partito che, comunque, non apprezzano e non votano, ritengono la scelta di Schlein erronea e controproducente, secondo loro, lodata soltanto dai borghesi delle Ztl (mio luogo di residenza). Siamo alle solite argomentazioni. Si tratta di diritti che riguardano minoranze (ma quelli sono proprio i diritti che i democratici debbono proteggere e promuovere). Non serviranno a recuperare voti popolari, anzi ne faranno perdere. A mio avviso – conclude - le battaglie di civiltà si combattono ogni volta che c'è l'occasione. Dunque, adesso”.
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