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I nostri errori negli anni
Patuelli: “Alzare i tassi indebolisce le banche, gli speculatori ci stanno attaccando”
Francesco Bertolino, La Stampa, 16 marzo
Redazione InPiù 17/03/2023

Quali? «Il costo della provvista sale perché devono incrementare la remunerazione dei depositi dei clienti. La crescita dei tassi sui prestiti può portare a un aumento dei default e delle sofferenze, che di nuovo richiedono maggiori accantonamenti per coprire rischi di credito». Consiglia maggior prudenza alla Bce nella stretta monetaria? «Sono d’accordo con quanto detto da Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce, e dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Occorre una riflessione ulteriore che tenga conto di tutti i dati reali, inclusa la discesa del costo del gas, ormai da diverse settimane al di sotto di 50 euro. Sarebbe opportuno tener conto anche di quanto avvenuto negli Stati Uniti e in Svizzera prima di prendere decisioni. Poi le scelte delle banche centrali sono come quelle della Corte Costituzionale, sono inappellabili». Non crede che, come i giudici, anche i banchieri centrali dovrebbero parlare con i provvedimenti e astenersi da dichiarazioni che possono confondere gli investitori? «Noi siamo abituati alle consuetudini della Banca d’Italia che, quando gestiva la lira, si limitava a comunicati di tre righe. Anche io mi sorprendo talvolta della loquacità dei banchieri centrali, ma l’Europa e la Bce sono un condominio, dove ciascuno ha libertà di parola e dove talvolta si può anche litigare». Pensa che i recenti tormenti bancari favoriranno la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità? «Ho fatto un fioretto di non parlare del Mes. Il dibattito in Italia è troppo politico e non ci voglio entrare». La questione riguarda anche le banche: la ratifica del Mes pare collegata al varo di un’assicurazione europea sui depositi. «Non la vedo per nulla vicina e le banche italiane continuano a pagare il fondo interbancario di tutela dei depositi che, quando le è stato consentito dall’Ue, è stato in grado di risolvere tutte le crisi bancarie e continua a fare egregiamente fronte ai loro impegni». Dal vostro ultimo bollettino emerge un aumento delle sofferenze e un calo dei depositi. «Le sofferenze sono calate molto negli ultimi anni, ma il miliardo aggiuntivo registrato nell’ultimo mese può essere un segnale di inversione di tendenza da non sottovalutare. Quanto al dato sui depositi, è legato soprattutto alla crescita dei tassi che spinge i risparmiatori è a spostare la liquidità dal conto corrente, uno strumento di servizio, a prodotti di investimento che siano redditizi. È un fenomeno fisiologico e confermato dal successo delle ultime emissioni dei titoli di Stato italiani».
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