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Gli annunci che ledono la politica monetaria
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Redazione InPiù 15/03/2023

Sul Messaggero Angelo De Mattia commenta il caso della Silicon Valley Bank con il carico di problemi che presenta anche per la Bce, il cui Direttivo domani prenderà una nuova decisione sui tassi d'interesse. “Il fallimento di Svb sembra aver fatto passare in secondo piano la logorrea che in queste settimane ha contrassegnato più esponenti di vertice dell'Eurotower. Sarebbe però un errore non deplorare la prassi, ormai invalsa, del profluvio di discorsi pubblici, spesso in contrasto tra loro, di questi banchieri. Il fatto è che oggi si trascura che la politica monetaria è diventata progressivamente, per larga parte, comunicazione, per cui quanto sta accadendo sottovaluta completamente il ruolo della formazione degli orientamenti e delle aspettative di investitori, risparmiatori e degli stessi policy makers. Di questo passo può accadere che le medesime variazioni dei tassi di interesse vengano assorbite, perché scontate, ben prima che siano deliberate, con i pro e i contro di un tale riflesso. E’ perciò pienamente condivisibile la reazione del governatore di Bankitalia Visco contro alcuni colleghi del Direttivo che vogliono ulteriori incrementi dei tassi oltre a quello in arrivo domani. Come sono fondati gli inviti alla prudenza, ad evitare di comportarsi come chi vuole guidare un'autovettura nel buio della notte a fari spenti (Fabio Panetta)”. Il punto dolente, secondo De Mattia è che “del singolare confronto a distanza è stata parte attiva pure la presidente della Bce, Christine Lagarde. Da lei ci si attenderebbe ben altro ruolo, di mediazione e di sintesi, di capacità propulsiva, di guida autorevole nel solco dei suoi predecessori. Invece il suo atteggiamento lascia non poco perplessi. Occorre una svolta, non procrastinabile, nella comunicazione istituzionale, ma anche nelle strategie. In presenza di un'inflazione che sia pure lievemente sta scendendo e della lezione americana, è assurdo decidere, a metà marzo, aumenti dei tassi per i mesi successivi, dopo che ci si è riempita la bocca della necessità di agire «in base ai dati»”.
Donatella Stasio, La Stampa
Sulla Stampa Donatella Stasio commenta la bocciatura da parte del Senato della proposta di regolamento che prevede l’istituzione di un certificato di filiazione come «azione-chiave nella strategia dell’Ue sui diritti dei minori e per l’uguaglianza LGBTIQ+». “Era prevedibile – scrive Stasio - che in questo nuovo quadro politico si erigesse un muro persino davanti a una misura di civiltà, con cui l’Ue vorrebbe garantire in tutto il continente il riconoscimento automatico dei figli di coppie gay, una volta accertato in uno dei Paesi membri. L’Italia si smarca dalle indicazioni dell’Europa e, con Polonia e Ungheria, continua la sua crociata contro le famiglie arcobaleno, in totale spregio dei diritti dei loro figli. Avevamo previsto questo esito già a fine gennaio, di fronte all’arrogante ostruzionismo del governo Meloni nell’attuazione delle sentenze di Cassazione e Consulta che si sono fatte carico di tutelare il diritto dei figli di coppie gay al riconoscimento in Italia, e dunque il diritto alla loro identità, che si rispecchia anche nella documentazione anagrafica rilasciata dagli uffici preposti, con tanto di indicazioni sui genitori. Ebbene, questo diritto continua ad essere calpestato. E non sulla base di norme giuridiche. Qui c’è solo l’ideologia e l’arroganza del potere, che forza le regole democratiche del gioco”. “In mancanza di una legge più volte sollecitata dalla Consulta, quest’ultima e, da ultimo, la Cassazione a sezioni unite – ricorda Stasio -, erano state nette su un punto: i figli sono figli, sono tutti uguali e hanno tutti il diritto «a fare famiglia» con chi li ha accuditi e ha esercitato una responsabilità genitoriale; che siano figli di coppie sposate o conviventi, che siano adottati, anche da single omosessuali, che siano nati con tecniche vietate come la maternità surrogata”. Invece “il governo Meloni ha deciso che i figli devono avere, «per il loro bene», solo un padre e una madre: risultato di una cultura autoritaria, retriva, intollerante. E soprattutto incompatibile con quella costituzionale”.
Goffredo Buccini, Corriere della Sera
Sul Corriere della Sera Goffredo Buccini parla della tragedia di Cutro, che “ha smosso emozioni e attivato strategie, riportando il tema dei migranti in cima alle agende del governo e dell’opposizione”. “Su quella catena di soccorsi mai messa in moto – scrive Buccini -, è aperta un’inchiesta della Procura che in qualche modo ribalta la domanda retorica posta polemicamente dalla premier Meloni all’opposizione e ai media: si può davvero pensare che da qualcuno sia partito l’ordine di non andarli a salvare? Ovviamente, no. Ma il quesito va rovesciato: come mai nessuno ha dato l’ordine di andarli a salvare? Su questo crinale, che passa attraverso il setaccio giudiziario di ricordi e comunicazioni tra uffici, si decide il caso singolo, sul quale tutto è possibile. Tuttavia, quali che siano le decisioni dei magistrati esse non potranno ledere una storia consolidata. Quella dei nostri marinai”. E qui Buccini ricorda le migliaia di operazioni di salvataggio negli anni in cui la Guardia Costiera si voleva candidata al Nobel per la pace. Poi, “ciò che prima esibiva con fierezza ha cominciato a essere nascosto come una colpa: persino gli interventi di soccorso, messi in ombra per poter dimostrare che il vero traino dei salvataggi in mezzo al mare fossero le Ong. Persino dal calendario ufficiale i migranti sono spariti. Il trattamento riservato a navi del Corpo quali la Diciotti e la Gregoretti, tenute in stallo per giorni nel 2018 e 2019 come battelli pirata a causa del loro carico di profughi salvati in mare, ha scavato un solco doloroso. Si possono anestetizzare le coscienze? Si può indurre un riflesso condizionato a causa del quale certi interventi a mare o sono di polizia o non sono? È l’enigma del demonio. La magistratura darà dunque soluzione penale al caso concreto. La questione morale è invece risolta sin da subito. E la risposta sta nei mille salvataggi di domani e dei giorni che verranno: poco conta se oscurati o in mondovisione, sappiamo che ci saranno”.
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