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Sunak: linea dura sui migranti difende i più deboli

Antonello Guerrera, Repubblica, 11 marzo

Redazione InPiù 11/03/2023

Rishi Sunak Rishi Sunak Dopo le frizioni, le tensioni e i litigi post Brexit molto è cambiato tra Regno Unito e Francia: due settimane fa l’accordo tra Ue e Uk sull’Irlanda del Nord che il primo ministro britannico Rishi Sunak ha chiuso in poche settimane, dopo le infinite trincee di Boris Johnson. Venerdì scorso, poi, l’annuncio di 543 milioni di euro in tre anni che i britannici verseranno ai francesi per pattugliare le coste ed evitare i viaggi disperati dei barconi nella Manica, dopo il controverso disegno di legge di Londra che prevede di arrestare, espellere e vietare il diritto di asilo a chiunque arrivi irregolarmente in Inghilterra. Su Repubblica dell'11 marzo Antonello Guerrera ha intervistato l'inquilino di Downing Street sul treno per Parigi, in occasione della prima visita di un leader del Regno Unito in Francia da 5 anni a questa parte. Come reagisce alle critiche contro il vostro nuovo durissimo disegno di legge contro coloro che sbarcano irregolarmente in Inghilterra? «L’immigrazione non è un problema solo britannico, ma europeo. La nostra collaborazione crescente con la Francia per pattugliare le coste è l’inizio di un percorso molto positivo. In futuro, avere discussioni con l’Ue sull’immigrazione è certamente nei nostri piani, così come con Frontex. Perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Siamo solo all’inizio di un lungo viaggio». Matteo Salvini l’ha lodata per la sua legge anti-sbarchi: “Severa ma giusta”. La imbarazza? «Io la definirei dura ma giusta. Non credo sia etico continuare a insistere con questo status quo in cui le persone muoiono in mare, come al largo delle coste italiane, sfruttate dalle gang criminali. Anche perché le nostre risorse e generosità per aiutare vulnerabili e bisognosi sono prosciugate da coloro che sbarcano illegalmente».
 
Gary Lineker, ex campione di calcio e stella della Bbc, vi accusa di parlare dei rifugiati come facevano i nazisti. «Invece credo che la nostra linea sia la cosa più giusta, anche dal punto di vista morale. È il modo migliore per non far finire i più deboli nelle mani di aguzzini senza scrupoli. Non c’è nulla di compassionevole in questo approccio». Crede che altri Paesi seguiranno la vostra linea dura? «La Francia sta pensando di limitare il diritto d’asilo. La Germania all’eventualità di inviare migranti irregolari in Paesi terzi, come noi in Ruanda. L’Italia vuole sorvegliare meglio il Mediterraneo. Tutti stanno agendo in qualche modo, perché l’anno scorso l’Europa ha visto un 60% di migranti in più rispetto al 2021 e abbiamo visto la tragedia in mare di qualche giorno fa proprio in Italia». Dopo il recente accordo Brexit sull’Irlanda del Nord, crede che Regno Unito e Ue possano essere sempre più amici? «L’altra settimana ne discutevamo con Ursula von der Leyen, sulla ricerca per esempio. Ma è solo uno dei settori dove possiamo essere sempre più costruttivi e positivi con la Ue. C’è tutto il mio impegno». All’Eliseo citano il film Casablanca con Humphrey Bogart - “l’inizio di una bella amicizia” - per celebrare la sua “bromance” con Macron. «(Ride, ndr) C’è un desiderio reciproco di rafforzare le nostre relazioni e un enorme potenziale. Possiamo fare grandi cose su migranti, sicurezza energetica, cooperazione militare». Eppure, mesi fa, il suo predecessore Liz Truss aizzava gli iscritti conservatori così: “Macron! Amico o nemico?”. «Non rispondo del passato, ma non vedo l’ora di avere un legame sempre più forte con Parigi. Macron è una cosa buona».
 
E' d’accordo con Macron quando dice che l’Ucraina dovrebbe iniziare i negoziati di pace quest’estate? «Tutte le guerre terminano con una trattativa. Ma sarà Kiev a decidere quando sedersi al tavolo. Quello che possiamo fare noi è mettere gli ucraini nella miglior posizione negoziale possibile, aumentando gli sforzi militari per fornire loro un chiaro vantaggio sul campo». Teme una convergenza sempre più pericolosa tra Cina e Russia in Ucraina? «Dobbiamo fare il massimo affinché sempre meno Paesi sostengano la Russia. Perciò è necessario un approccio comune, non solo contro la Cina ma anche per le altre sfide globali che dovremo affrontare, come l’Iran. Non siamo solo vicini, partner, amici, ma soprattutto condividiamo dei valori e li difenderemo. Noi Alleati non cederemo. Anzi, siamo sempre più uniti su libertà, democrazia e sovranità». A ore lei partirà per San Diego per il vertice Aukus con Usa e Australia in chiave anti-Cina nell’Indo-Pacifico. «L’economia, ma soprattutto la sicurezza di tutti, passeranno di lì. Gli accordi di oggi con Macron rappresentano un passo in avanti perché prevedono più cooperazione tra Difese alleate, anche nel dispiegamento delle nostre Marine militari nell’Indo-Pacifico, in maniera sempre più stabile».
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