Storia d'amore e macchine da scrivere
Giuseppe Lupo, Marsilio - 2025
Ex libris - Elisabetta Bolondi 16/05/2025

Nella narrazione si alternano presente e passato, la festa di compleanno nel solstizio d’estate con le peregrinazioni europee del Vecchio Cibernetico; l’incontro con Adriano Olivetti, il soggiorno ad Ivrea mentre il grande imprenditore italiano incontra un ingegnere cinese, Mario Chou, che per l’azienda italiana sta facendo studi importanti e rivoluzionari, sono la parte più affascinante di questo romanzo. Moriranno sia Adriano Olivetti che Mario Chou, strani e inopportuni incidenti se li portano via, e i progetti per la rivoluzione informatica passeranno a Palo Alto, California. Sandor cambierà nome per la terza volta, Balthasar Hirschmann e sua moglie Ann Lee, la storia della tastiera Querty, i primi sei tasti a sinistra di ogni macchina da scrivere, diventerà l’ossessione del Vecchio Cibernetico. Giuseppe Lupo ci fa appassionare ad una storia che coinvolge il nostro presente, il futuro, ma anche la memoria del passato del nostro continente: un uomo simbolo, che ha vissuto quasi cento anni, che ha attraversato le tempeste di guerre, rivoluzioni, ideologie contrapposte, lacerazioni dolorose, ma consapevole che per il progresso scientifico si deve rischiare. In esergo non per caso l’autore ha posto una citazione tratta dal Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei, che parla di comunicazione, “ di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo”. Ecco allora che Lupo in questo libro originalissimo, corredato dalle efficaci illustrazioni ad ogni inizio di capitolo del grafico Lorenzo Fossati, ci racconta una favola realistica ma anche piena di pathos e di poesia, quella di una bambina dal vestito di organza che gioca a campana in un vicolo di Budapest nel ‘56, quella di un vecchio signore che aspira al Nobel ma anche a divorare la torta Flòdni, mentre il cerchio si chiude intorno ai due protagonisti, intervistato ed intervistatore, tra Sant’Antioco e Cabo de Roca, tra oriente e occidente, tra oppressione e libertà di pensiero. La citazione della pubblicità della Lettera 22, ideata da un poeta, “Leggera come una sillaba, completa come una frase”, è forse il momento più coinvolgente di una storia che Giuseppe Lupo ha trasformato in una piccola e profonda epopea.
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