Se i gatti potessero parlare
In classifica un giallo italiano, un best seller che parla di librai, di gatti neri, di editoria, di amore per il genere, il giallo, che sembra in questo momento raccogliere il gradimento di un pubblico, quello italiano, di lettori per lo più tiepidi. Piergiorgio Pulixi , in questo suo secondo libro , dopo “La libreria dei gatti neri”, riesce a raccontarci con disinvolta naturalezza una storia complicata nella quale il pubblico dei lettori trova molti punti di interesse e di divertimento: eccoci alla libreria indipendente Les Chats Noirs, il cui proprietario, Marzio Montecristo, è con l’acqua alla gola: i conti non tornano, i clienti sono pochi, il suo caratteraccio non invoglia agli acquisti, malgrado gli sforzi della sua assistente Patrizia. I due gatti, Marple e Poirot, sono la mascotte della libreria, ma da soli non riescono ad invertire il trend negativo delle vendite. Ma avviene qualcosa di inatteso: la casa editrice milanese che pubblica i long seller dello scrittore Aristide Galeazzo, guidata da Gianroberto Polpicella e da sua moglie Dalila, ha un’idea originale: organizza una crociera che toccherà vari porti della Sardegna, in ognuno ci si fermerà presentando l’ultimo libro di Galeazzo, che scriverà le pagine finali dell’atteso romanzo proprio a bordo della nave, la Mise en Abyme , che appartiene all’editore francese Michel Anastasia, interessato ad un’alleanza editoriale con Polpicella e i libri di Aristide Galeazzo, che attraverso il suo investigatore Brizzi, si è conquistato un’importante fetta di mercato. La cifra dell’intero romanzo è l’ironia, mezzo con cui Marzio Montecristo, insieme all’amico poliziotto, il romano Flavio Caruso, conquista la complicità dei lettori. Tutta la storia, che ricalca i romanzi di Agatha Christie, si svolge in un contenitore chiuso dove un certo numero di persone sono i probabili assassini, perché è proprio lo scrittore che viene trovato riverso sulla scrivania della biblioteca, penna Parker in mano, un bicchiere di cognac, una firma con il suo stesso sangue e la parola fine……Le indagini condotte da Caruso con l’aiuto di Montecristo, mentre fuori un tempesta squassa la piccola nave, sono tutte basate sugli indizi che pazientemente vengono messi insieme: abbiamo modo di conoscere i segreti, le bugie, gli intrighi, i retroscena che vedono in tutti i componenti del gruppo probabili autori del delitto. Interessante il numero di autori citati da Pulixi, che fa una ricognizione della storia del giallo, non solo italiano, per bocca del coltissimo Montecristo: scorrono nelle pagine del romanzo tutti gli autori che abbiamo letto nel tempo, dai classici Conan Doyle e Agatha Christie, a Simenon, modello ideale a cui si ispira Galeazzo, ma non mancano Chandler, Follett, Deaver, McDonald, Cornwell, Hart, Izzo. C’è la gattara Greta che vive in un rudere nutrendo decine di gattini, a cui il ruvido Montecristo dà una mano ricevendone utili consigli di vita; c’è la vecchia Presidente Nunzia, del gruppo di lettura di gialli attivo nella libreria, che grazie ai libri e agli amici forse non muore, ci sono personaggi minori ma tutti ben inseriti nel complicato intreccio narrativo che Pulixi risolve con leggerezza, conservando in ogni pagina la giusta suspence. Canzoni, locali, scorci di paesaggio nella Cagliari fascinosa, fanno di questo romanzo di gatti, libri e librai una vera delizia.