A maglie strette
Ad ogni nuova uscita i libri di Veit Heinichen, lo scrittore tedesco-triestino che per E/O ha pubblicato oltre dieci romanzi, tradotti dal tedesco da Monica Pesetti, è una sorpresa piacevole. Nel corso degli anni Heinichen ha affinato la personalità del suo personaggio, il commissario in forza alla questura di Trieste, Proteo Laurenti, che ora, ahimè per i lettori, è alle soglie del pensionamento, anche se lui non ci si rassegna ; la lettera di accettazione giace sulla sua scrivania, all’insaputa dei suoi collaboratori, la segretaria-assistente Marietta, che lo conosce più di sua moglie Laura, la mascolina vice Pina Cardaretto, pratica ed efficiente, i più giovani Sonia, Gilo, Cacciavacca, che lo seguono con fiducia e competenza. Il commissario è andato a pesca, come spesso gli capita, ma quella mattina oltre alla preda per la cena serale, si imbatte in una cadavere a testa in giù. Con una tuta bianca, il corpo sembra deceduto da poco, con un colpo di pistola alla nuca, afferma la medico legale, che precisa trattarsi di una donna, chissà come finita in mare trascinata dalle onde. Comincia qui la lunga e difficile indagine affidata al commissariato di Proteo Laurenti, nella quale intervengono però anche i servizi segreti: infatti nelle stesse ore un russo evaso dai domiciliari a Milano è stato accompagnato da due Range Rover dai vetri oscurati ed è riuscito a superare il confine orientale senza lasciare tracce, non prima di aver causato un danno ad un grande yacht sequestrato nel porto di Trieste, il cui equipaggio da oltre un anno non può scendere a terra. Heinichen costruisce una trama molto intricata, fitta di personaggi non solo triestini, serbi, croati, una manovalanza che si muove nella zona di confine con doppia cittadinanza, un bilinguismo che consente rapidi spostamenti di uomini, merci, denari, difficili da intercettare. Una sorta di zona franca, al confine di nord est, che lo scrittore conosce bene e sul quale sa inventare storie molto verosimili che testimoniano ancora una volta il carattere multietnico e multiculturale della capitale friulana, che continua a fare da crocevia per affari non sempre leciti. La ragazza morta, la skipper Maria D’Antimi, aveva una sorella gemella, Antonia, amministratore delegato della Raccaro Development Studios, del vecchio Raffaele Raccaro, un noto imprenditore triestino con le mani in pasta con ricchi appalti comunali, agli arresti domiciliari per affari poco puliti scoperti molti anni prima da Laurenti. Cosa c’entra Raccaro, la sua socia Antonia, con il delitto incomprensibile di Maria, che sembrava non far parte di giri finanziari cittadini? Seguire l’indagine di Proteo è interessante, tanti sono i rivoli che si intrecciano nella vicenda, in cui compaiono figure dai nomi slavi, Zorka, Drasko Stojanovic, Bogdan, tutti comprimari in questa ingarbugliata vicenda. I Servizi segreti sono rappresentati da una funzionaria napoletana dal fisico vistoso e dai colorati tailleur;poi c’è la giudice croata Ziva Ravno che ha più che simpatia per Proteo, la moglie Laura, esperta di opere d’arte, che vuole comprare una villa disabitata nel centro cittadino: insomma mentre le indagini proseguono, Proteo Laurenti continua la sua vita, sa che non vuole lasciare il suo incarico, e noi lettori ci auguriamo che venga richiamato in servizio: non può abbandonare collaboratori e fedeli lettori, che attraverso le sue avventure riescono a conoscere perfettamente Trieste, le sue piazze, i vicoli, i suoi bar, i ristorantini, gli scogli pieni di cozze da cucinare per cena accompagnate dagli squisiti vini regionali, i dintorni, gli spunti paesaggistici, il castello Miramare, la Bora, le reminiscenze letterarie di cui la città è la vera capitale.