La catastrofica visita allo zoo
L’ormai famoso scrittore svizzero Joel Dicker presenta il suo ultimo romanzo, “La catastrofica visita allo zoo” edito da La nave di Teseo, con traduzione di Milena Zemira Ciccimarra: fan entusiasti, firma copie affollatissimi, prenotazioni e pile di volumi in libreria, aspettano i lettori curiosi. Nella nota finale del libro, è lo stesso autore, a dodici anni dall’ inizio della sua fortunata carriera, a porsi le domande che lo hanno portato alla stesura del libro: “ A bordo di autobus, metropolitane, treni ed aerei, le perone stavano con gli occhi fissi sugli schermi dei cellulari, avendo in gran parte rinunciato al piacere della lettura durante i loro spostamenti…..Tutto questo è indice di una vera e propria erosione del pubblico dei lettori. O siamo così intontiti dai social network e dai loro diabolici algoritmi da aver dimenticato che agiscono sulle nostre menti come delle slot machine, succhiandoci non i soldi ma le nostre energie, il nostro tempo e la nostra attenzione?” Dicker dunque, preoccupato dalla continua diminuzione dei lettori, ha concepito un nuovo libro indirizzato a tutti, grandi e piccoli, per coinvolgerli in una storia apparentemente semplice, ma che sottintende la presenza di tutta una serie di temi di stringente attualità. Infatti nella storia di una scuola speciale, una piccola classe di bambini un po’ diversi dai cosiddetti normali, prende la parola una ragazzina di nome Josephine, che con grande dimestichezza con la lingua, racconta la serie di episodi che hanno coinvolto la sua classe. Si tratta di bambini la cui “specialità” non è meglio precisata: tranne Yoshi, che non parla, gli altri, Otto, Thomas, Giovanni, Artie, sono apparentemente ragazzini svegli. Nella loro classe c’è una gentilissima maestra, la signorina Jennings, che ama e rispetta i bambini di cui si prende cura. A poca distanza dalla scuola speciale, c’è la scuola dove vanno tutti gli altri , pronti a bullizzare i nostri protagonisti. La storia diventa un giallo quando, durante un week end, la suola speciale viene allagata: lavandini otturati dalla plastilina, rubinetti aperti, la scuola inagibile. I ragazzini vengono trasferiti nella scuola normale, accolti dal Direttore, ometto brutto, dalle decisioni improbabili. La voce narrante Joséphine ha il compito di raccontare ai genitori e a noi lettori, lo svolgimento delle varie tappe che hanno portato alla quasi tragica vicenda avvenuta nello zoo cittadino, meta della gita scolastica di fine anno. Le rocambolesche indagini dei ragazzini, che intendono trovare il colpevole dell’allagamento della loro scuola, sono una ironica presa in giro delle trame degli infiniti gialli che l’editoria pubblica: la ricerca del movente, gli alibi, gli indizi, le prove, sono una conquista che i giovani detective ottengono con l’aiuto della anziana nonna di Giovanni, fumatrice incallita, piacevolmente attratta dalla freschezza dei ragazzini che l’hanno eletta loro complice. Gli adulti, genitori e maestri, nel libro non sono trattati bene, fanno una figura non proprio brillante: il direttore è addirittura un personaggio un po’ patetico, un po’ ridicolo. I ragazzini invece, i veri protagonisti, sono disegnati dall’autore con affetto ed empatia: Joséphine che da grande vuole inventare parolacce, Giovanni che viene da una famiglia super ricca ma non se ne vanta, Yoshi che malgrado non parli è sempre presente ed attivo nel gruppo, Thomas che come suo padre è campione di Karate, sono i veri “normali” in questa storia si inclusione, di tolleranza, di democrazia, di cultura, di amore e amicizia. “La diversità”, ci ha spiegato il Direttore, “è il diritto di ognuno di essere come vuole, senza che per questo gli altri gli diano fastidio”..”La diversità esiste grazie alla libertà, e la libertà esiste grazie alla democrazia. Soltanto in democrazia è possibile la diversità.” Ecco il nocciolo di questo libro singolare, inatteso, davvero inusuale. Oggi in libreria è entrata una ragazza e ne ha comprate due copie: una per lei, una per sua madre. Speriamo che gli obiettivi di Joel Dicker vengano rispettati, e un romanzo come questo crei nuovi lettori di età diverse, e li sensibilizzi a temi fondamentali per la convivenza, ahimè non più scontati.